Cantiere Superbonus Confapi bonus edilizi
epa08345999 A general view of the construction site of the new apartments during the coronavirus pandemic in Rzeszow, southeastern Poland, 06 April 2020. Polish real estate offices arm is facing very limited client interest in buying apartments, as clients are unable to sign notary acts due to the COVID-19 epidemic. EPA/DAREK DELMANOWICZ POLAND OUT

Riportare l’Ecobonus al 65% per le abitazioni principali: è questa la proposta contenuta in un emendamento alla Legge di Bilancio presentato da Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia. La modifica rappresenterebbe un passo indietro rispetto a quanto stabilito nel disegno di legge di Bilancio, che prevede per il 2025 una percentuale di detrazione ridotta al 50% per le abitazioni principali e al 36% per le seconde case.

L’attuale formulazione della manovra stabilisce infatti una detrazione uniforme per tutti gli interventi di efficientamento energetico, annullando la differenziazione che, fino al 31 dicembre 2024, favorisce maggiormente alcune tecnologie come le pompe di calore (65%) e i cappotti termici (75%). La proposta di Mazzetti mira a ristabilire il 65% di detrazione per le prime case senza distinzione tra le tecnologie utilizzate, offrendo quindi un ritorno alle percentuali in vigore per tutto il 2024.

Le polemiche e il contesto europeo

La proposta di bilancio 2025, con la riduzione della detrazione, ha generato polemiche anche a livello di settore. Sul fronte europeo, la Direttiva Case green prevede a partire dal 2025 il divieto di agevolazioni fiscali per le caldaie a combustibili fossili. Questo rende il contesto ancor più complesso, dato che le caldaie a gas restano incentivate anche con l’assetto della manovra, mentre i produttori di tecnologie più sostenibili, come le pompe di calore, vedono ridotti gli incentivi attuali.

La filiera del gas, tuttavia, si oppone a una riduzione delle agevolazioni sulle caldaie a gas, e i produttori di sistemi di riscaldamento chiedono un rafforzamento degli incentivi per le loro tecnologie, soprattutto quelle ibride che coniugano caldaie tradizionali e pompe di calore.

Difficoltà di bilancio e prospettive

L’emendamento proposto da Mazzetti rappresenta un primo segnale di apertura verso possibili modifiche, ma il contesto fiscale attuale lascia margini strettissimi per nuove spese. Nonostante questo, la proposta è vista come un’opportunità per sostenere le famiglie nell’adozione di soluzioni energeticamente efficienti.


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