Economia circolare

L’Italia si conferma leader europea nell’economia circolare, secondo l’ultimo rapporto curato dal Circular Economy Network in collaborazione con Enea. Utilizzando gli indicatori della Commissione europea, che comprendono produzione e consumo, gestione dei rifiuti, utilizzo di materie prime seconde, competitività e innovazione, sostenibilità ecologica e resilienza, il rapporto assegna all’Italia un punteggio di 45 punti, collocandola al primo posto, davanti a Germania (38 punti), Francia (30), Polonia e Spagna (26).

Il tasso di riciclo dei rifiuti in Italia si distingue particolarmente. Nel 2021, il paese ha raggiunto un tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio del 71,7%, superiore di 8% rispetto alla media UE27 (64%). Anche il riciclo dei rifiuti urbani è in crescita: tra il 2017 e il 2022 è aumentato del 3,4%, raggiungendo il 49,2% (contro una media UE del 48,6%). La Germania guida la classifica con un 69,1%.

La produttività delle risorse è un altro punto di forza per l’Italia: nel 2022, il paese ha generato 3,7 euro di PIL per ogni chilo di risorse consumate, un incremento del 2,7% rispetto al 2018 e nettamente superiore alla media UE di 2,5 euro/kg.

In termini di tasso di utilizzo circolare di materia, che misura l’uso di materie prime seconde generate col riciclo rispetto al consumo complessivo di materiali, l’Italia ha mantenuto una solida posizione nel 2022 con un valore del 18,7%, contro una media europea dell’11,5%.

Tuttavia, non tutti gli indicatori sono positivi. Il consumo di materiali in Italia nel 2022 è stato di 12,8 tonnellate per abitante, inferiore alla media europea di 14,9 t/ab, ma in aumento del +8,5% rispetto al 2018. Un’altra area di preoccupazione riguarda la dipendenza dalle importazioni di materiali, che in Italia è al 46,8%, più del doppio rispetto alla media europea del 22,4%, anche se in leggero calo (-3,8%) rispetto al 2018.

Quest’anno, il rapporto ha anche posto particolare attenzione sulle piccole e medie imprese italiane. Un’indagine condotta tra dicembre 2023 e gennaio 2024 ha coinvolto 800 piccoli imprenditori, rivelando che il 65% delle piccole imprese adotta già pratiche di economia circolare, un dato più che raddoppiato rispetto al 2021. Le iniziative più comuni includono l’uso di materiali riciclati (68,2%), la riduzione degli imballaggi (64%), e interventi per migliorare la durabilità e riparabilità dei prodotti (53,2%). Il 61% delle imprese ha riferito che queste misure hanno portato a una riduzione dei costi.


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