Giorgia Meloni Fratelli d'Italia

Le elezioni politiche del 25 settembre sono alle porte ed i partiti, tra candidati e militanti, sono presenti sui territori per spiegare i loro programmi e conquistare voti. Più si avvicina la data e più si acuiscono gli scontri verbali tra le formazioni politiche intente ad ottenere i seggi necessari per dare vita ad un nuovo governo. Fino ad ora abbiamo documentato le differenze programmatiche 2018-2022 tra i partiti che sono stati al governo nella legislatura uscente mentre ora ci focalizziamo sull’unico partito che è sempre stato all’opposizione: Fratelli d’Italia.

Il boom dei consensi

È opportuno farlo perché la Meloni nel 2018 raccolse solo il 4,3% delle preferenze mentre ora sembra essere la forza trainante della colazione di centro destra ed il primo partito nazionale secondo i dati delle scorse settimane (non è possibile pubblicare per legge ulteriori sondaggi più recenti). La Meloni ha scelto sempre l’opposizione senza mai far parte dei governi Conte 1 e 2 e Draghi. E per questo non è possibile fare un bilancio sui punti programmatici realizzati ma si può tracciare un parallelo tra il programma elettorale del 2018 e quello attuale del 2022.

Cosa è cambiato in quattro anni

Diversi i punti riproposti quattro anni fa come oggi. Tra questi: sostegno alla natalità ed al Made in Italy, rafforzamento del comparto scuola-università e del turismo e stop agli ingressi illegali nel Paese facendo accordi con i Paesi africani. Ma non solo. Attenzione per una giustizia più veloce, modifica costituzionale verso il presidenzialismo e diminuzione del divario Nord-Sud. I nuovi punti del programma riguardano la modifica del sistema pensioni, il Pnrr, le energie rinnovabili e la politica estera. Sui fondi europei la Meloni propone di rivedere il piano di spesa alla luce dell’aumento dei costi derivanti dalla guerra. Le energie rinnovabili per traghettare l’Italia verso una maggiore autonomia sfruttando le potenzialità del Sud.

Politica estera

In politica estera Fdi si dice senza mezzi termini nella parte occidentale dello scacchiere internazionale a differenza degli anni pre guerra quando si puntava ad un maggiore dialogo con la Russia dopo le sanzioni imposte in seguito alla crisi in Crimea del 2014.

M.Alt