Nella complicata questione dei rimpatri dei migranti tra Albania e Italia, una nuova polemica scuote il panorama politico italiano: Elon Musk, commentando su X (ex Twitter) una decisione del tribunale di Roma, ha attaccato i giudici italiani affermando che “devono andarsene”. Il post dell’imprenditore ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti, innescando un dibattito acceso tra difensori e critici del suo intervento, evidenziando l’attrito tra il governo Meloni e la magistratura italiana.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante un evento a Milano, ha sottolineato l’importanza di un intervento della Corte europea per sciogliere la questione: “Alla fine, credo che la parola decisiva debba arrivare dalla Corte europea, visto che il tema è ormai controverso”, riferendosi alla sospensione del trattenimento dei sette migranti egiziani e bengalesi rientrati in Italia.
“I giudici devono andarsene”
Musk ha risposto a un post di un utente su X che riportava la decisione del tribunale di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti in Albania. Il commento dell’imprenditore ha trovato consenso da parte di alcuni esponenti della destra, come il leader della Lega Matteo Salvini, che ha definito la sentenza “uno schiaffo al governo” e ha lodato Musk: “Ha ragione – ha scritto Salvini su Facebook – Questa è solo l’ennesima scelta dei giudici che non tutela la sicurezza degli italiani”.
Reazioni politiche e accuse di ingerenza
La reazione non si è fatta attendere anche dai partiti di opposizione. Angelo Bonelli, deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, ha espresso forte preoccupazione, invitando la premier Giorgia Meloni a prendere posizione: “L’intervento di Musk è un’ingerenza inaccettabile – ha dichiarato Bonelli – ed è un problema serio per la nostra democrazia. Mi aspetto la condanna da parte della premier, a difesa della nostra Costituzione”.
Il Consiglio Superiore della Magistratura si è espresso tramite il membro Ernesto Carbone, che ha definito le parole di Musk un attacco pericoloso all’indipendenza della magistratura italiana, sottolineando che i “nuovi oligarchi” come Musk rappresentano “un pericolo per la democrazia”. Simili osservazioni sono arrivate anche da Simona Bonafè, capogruppo PD alla commissione Affari costituzionali, che ha dichiarato: “È grave che Musk si senta politicamente autorizzato a delegittimare l’autorità giudiziaria italiana”.
Musk, l’eco internazionale e le parole di Gozi
Il commento di Musk, fondatore di Tesla e SpaceX e grande sostenitore di Donald Trump, non è la prima incursione nella politica europea. Di recente, il miliardario si era già pronunciato contro alcune decisioni politiche in Germania, e la sua critica al sistema giudiziario italiano è vista come un tentativo di interferenza anche sul piano istituzionale. Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe, ha commentato duramente: “L’Italia e l’Europa non prendono lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno da Elon Musk, il cui unico scopo sembra essere quello di minare i nostri valori fondamentali, a partire dall’indipendenza della magistratura”.
Dalla maggioranza arriva una posizione di moderazione tramite Maurizio Lupi, esponente di Noi Moderati, che pur condannando le parole di Musk le ha definite “inopportune” per il conflitto tra poteri dello Stato: “Non c’è un conflitto tra governo e magistratura, anche se alcune sentenze possono essere sbagliate”.
Il dibattito è ancora aperto e richiama la questione della sovranità nazionale di fronte a influenze esterne, mentre l’intervento di Musk continua a suscitare opinioni diverse su quello che per alcuni è un giusto appoggio alla sicurezza nazionale e per altri è un’interferenza pericolosa.
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