Sono almeno otto le vittime dell’alluvione che ha colpito la zona della Romagna. Tra questi tre persone sono morte a Forlì (una in via Firenze, altre due nel quartiere Cava), uno travolto da una frana nel Cesenate e due coniugi morti a Ronta di Cesena. Mentre il marito è stato trovato nella casa dove vivevano e dove avevano un’azienda agricola, la donna è stata ritrovata sulla spiaggia di Zadina a Cesenatico, trascinata dalla furia del Savio per oltre venti chilometri. Si teme che il bilancio possa aumentare. Il presidente Stefano Bonaccini, oltre a parlare di un bilancio di otto morti, ha riferito anche di alcuni dispersi.
Gli sfollati, come ha detto il ministro della protezione civile Nello Musumeci, sono circa 4mila, ma si tratta “di un dato approssimativo”.
La buona notizia è che l’ondata di maltempo sembra attenuarsi: dalle 13.30 ha infatti smesso di piovere. Proseguiranno i soccorsi, poi comincerà la conta dei danni: “Questo per noi è un nuovo terremoto”, ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Esondazioni
I fiumi che sono esondati sono 14. Le inondazioni hanno interessato anche grandi centri abitati: Cesena, dove ieri sera è tracimato il Savio, Forlì a causa dell’esondazione del Montone, e soprattutto Faenza, già durissimamente colpita dall’ondata di maltempo di due settimane fa. Qui il Lamone è esondato, ma a differenza di quanto successo nelle settimane scorse, la rottura dell’argine ha interessato anche il lato sinistro del fiume, quello rivolto verso il centro della città. L’acqua è rapidamente salita, invadendo strade e in in alcuni casi andando oltre i primi piani delle abitazioni.
Le emergenze
A Faenza alcune zone sono raggiungibili solo con la barca. Ma l’emergenza non si ferma alle grandi città: a Castel Bolognese il sindaco ha lanciato l’allarme perché il paese è senza luce e senza viveri. I collegamenti sono praticamente bloccati: dalle ferrovie alle autostrade, senza contare l’interruzione di moltissime strade regionali.
Salta il Gp di Imola
Non si correrà, nel fine settimane il Gran premio di Imola, annullato dagli organizzatori, anche perché l’autodromo costeggia il fiume Santerno.