Sindaco Ruggiero Foiano

Può una cittadina di poco più di mille abitanti, lontana da tutte le grandi città della regione, diventare un centro di interesse dello sport internazionale? In Campania accade. Parliamo di Foiano di Val Fortore, che in dodici mesi è stata prima sede di arrivo di tappa del Giro d’Italia, ha poi organizzato un Campionato Europeo di pugilato che ha visto nei giorni scorsi sfidarsi il bronzo olimpico Vincenzo Picardi con il sassarese Cristian Zara, che ha vinto il confronto. E, in fase di organizzazione, c’è anche una tappa del Giro del Mediterraneo femminile di ciclismo, insieme anche ad altre iniziative, di cui molte legate al mondo dello sport.

Come riesce Foiano ad attirare questi eventi? Ce lo spiega il sindaco, Giuseppe Antonio Ruggiero.

La Val Fortore, con il nostro comune, è da oltre trent’anni diventata un riferimento fondamentale per le energie rinnovabili, dal solare all’eolico. Questo ci permette di beneficiare di una royalty del 3% sulle loro produzioni, che viene poi reinvestita sul territorio. Questo ci ha consentito anche di far trovare lavoro in queste aziende a una classe di ragazzi del posto, così tutela dell’ambiente, economia e territorio hanno trovato un mix virtuoso.

Un territorio non piccolissimo, ma dall’orografia poco favorevole e, soprattutto, poco popolato. Di che numeri parliamo?

La Val Fortore ha circa 15mila abitanti, 1300 solo Foiano, in pratica l’intera valle è come un piccolo quartiere di Napoli. Siamo un’area marginale della Campania, spesso dimenticata non per colpa della Regione ma per la sua orografia, per questo il nostro obiettivo dev’essere accendere la luce su questo territorio.

Lo fate, da qualche anno, puntando molto sull’organizzazione di eventi sportivi di livello internazionale. Come nasce e come avete sviluppato quest’idea?

Tutti i nostri eventi si basano su ricerche storiche. Siamo la terra che ha dato i natali alla madre di Rocky Marciano, per questo abbiamo puntato su una manifestazione internazionale come quella del titolo europeo tra Picardi e Zara. Ma è solo un esempio, anche in altri campi le nostre ricerche storiche ci permettono di ideare manifestazioni, come quella che ci attende il 13 giugno, quando avremo la rievocazione di un massacro di quindici carabinieri da parte dei briganti, o come la valorizzazione di un personaggio hollywoodiano come James Monaco che è nato qui. In tutti questi casi, abbiamo dato la dimostrazione che le aree interne piccole possono essere luogo di grandi eventi.

Quale obiettivo vi siete posti per il futuro?

La nostra è una strategia che mira a far conoscere il territorio. Accendere la luce su queste aree può contribuire a fermare uno spopolamento che sembra inevitabile. E, al contempo, proseguendo con lo sviluppo delle energie alternative, contiamo di dare altre opportunità ai nostri giovani con l’ammodernamento delle tecnologie che sono installate sul territorio.


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