I timori di un taglio definitivo del gas russo si sono rivelati, fortunatamente, un eccesso di zelo da parte dei partner europei. Gazprom, il colosso dell’energia russo, infatti, ha ripreso l’invio di gas verso i Paesi europei, tra cui Italia e Germania. Terminati, dunque, i lavori di manutenzione del gasdotto NordStream che hanno fatto, invece, temere un taglio unilaterale delle forniture.
Eni: aumento superiore al 71%
Eni ha reso noto che il colosso dell’energia russo Gazprom ha comunicato per la giornata di oggi la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi, pari a un aumento superiore al 71%. “Eni si riserva di comunicare eventuali aggiornamenti nel caso in cui vi fossero ulteriori variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom”, si legge in una nota del Cane a sei zampe.
Flussi in aumento anche in Germania
Il gas russo ha iniziato a fluire verso la Germania giovedì a circa il 30% della capacità del gasdotto tra le 6:00 e le 7:00 ora locale. Gli ordini indicano che il collegamento funzionerà a circa il 40% della capacità per il resto della giornata, più o meno lo stesso di prima dell’inizio dei lavori annuali di manutenzione. Il timore degli operatori era che Putin potesse decidere di non far ripartire i flussi dopo lo stop programmato, gettando nel caos i tentativi degli Stati europei di riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno.
Il piano Europeo
Si allontana, almeno per il momento, l’attuazione del piano varato dall’Ue in caso di taglio totale dei trasferimenti di gas da parte della Russia.
La Commissione Europea ha pubblicato il piano per affrontare l’inverno in vista di una possibile riduzione o addirittura taglio delle forniture di gas naturale russo. Prevede, appunto, la riduzione dei consumi di gas del 15%, pari a 45 bcm, dal 1° agosto a fine marzo “su base volontaria rispetto alla media storica dei consumi a 5 anni”: se non sarà sufficiente potrebbe arrivare “a comportare un obbligo” per i Paesi di ridurre questo livello di consumi, ha spiegato la Commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta della Commissione Ue. Il piano prevede anche che i Paesi dell’Ue stabiliscano le priorità per determinare quali settori industriali saranno maggiormente colpiti. Obiettivi che potrebbero diventare vincolanti se le azioni volontarie non fossero sufficienti per prevenire una carenza di energia.