Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha completato l’ultima fase della privatizzazione di Monte dei Paschi di Siena (MPS), segnando un momento cruciale nella storia della banca senese e nel piano strategico del governo Meloni. L’operazione, iniziata con la nazionalizzazione nel 2017 per salvare l’istituto dal collasso, ha ora portato la partecipazione pubblica a ridursi dal 64,2% all’11,7%, generando entrate complessive per 2,6 miliardi di euro.
Tre fasi e nuovi protagonisti
La privatizzazione si è svolta in tre fasi principali:
- Novembre 2023: venduto il 25% della banca.
- Marzo 2024: ceduto un ulteriore 12,5%.
- Novembre 2024: completata la vendita con il 15%.
L’ultima tranche è stata collocata a un prezzo di 5,792 euro per azione, con un premio del 5% rispetto al valore di mercato, raccogliendo 1,1 miliardi di euro. Tra i nuovi azionisti spiccano:
- Banco BPM (5%): investimento di 370 milioni di euro.
- Anima SGR (3%): acquisto per 219 milioni.
- Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin (famiglia Del Vecchio): ciascuno con una quota del 3,5%.
Performance finanziarie eccezionali
La privatizzazione si è conclusa in un momento di grande slancio per MPS, che negli ultimi 11 mesi ha registrato un aumento del titolo in Borsa del 90%. I dati finanziari confermano questa solidità:
- Utile pre-tasse: 1,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024 (+69% rispetto al 2023).
- Ricavi totali: 3 miliardi di euro (+8,3%).
Per il quarto trimestre 2024, le stime indicano un utile pre-tasse compreso tra 1,3 e 1,4 miliardi di euro, supportando un dividendo atteso superiore a 1 miliardo di euro.
Il piano strategico del governo Meloni
La privatizzazione di MPS si inserisce in un più ampio piano di dismissioni mirato a raccogliere circa 20 miliardi di euro in tre anni (1% del PIL) per ridurre il debito pubblico, che sfiora i 3.000 miliardi di euro.
Tra le operazioni principali in corso:
- 2,8% di ENI: vendita di una quota minoritaria.
- 41% di ITA Airways: trattative con Lufthansa.
- 15% di Poste Italiane: fase avanzata della cessione.
Un segnale di fiducia per l’economia italiana
La conclusione della privatizzazione di Monte dei Paschi di Siena rappresenta non solo il rilancio di un’istituzione storica, ma anche un passo decisivo verso il consolidamento dei conti pubblici. Resta da vedere come il governo saprà gestire le prossime operazioni di privatizzazione per garantire un equilibrio tra entrate straordinarie e crescita sostenibile.
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