Il 2025 si prospetta come un anno chiave per l’economia del Sud Italia. Dopo il rallentamento tra il 2023 e il 2024, l’analisi economica condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo prevede una ripresa sostenuta dagli investimenti e dal ritorno dei consumi. Un ruolo fondamentale sarà svolto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con l’80% della spesa effettiva concentrata nel triennio 2024-2026.
Transizione digitale e green come motori di sviluppo
Il PNRR mira a rilanciare le infrastrutture italiane con un focus sulle transizioni digitale e green, elementi che potrebbero avere un impatto positivo sul potenziale di crescita del PIL. Per il Sud, queste opportunità si rivelano strategiche, soprattutto per le piccole e medie imprese del settore manifatturiero, che sono pronte a investire in tecnologia e sostenibilità ambientale.
Struttura patrimoniale solida delle imprese del Sud
Negli ultimi anni, le imprese del Mezzogiorno hanno rafforzato la loro struttura patrimoniale, un aspetto cruciale per sostenere gli investimenti futuri. Nella Campania, il patrimonio netto delle imprese manifatturiere è pari al 28% del passivo, mentre in Sicilia e Calabria si attesta al 26%. Questi dati sono migliorati rispetto ai livelli dei primi anni 2000, sebbene siano ancora inferiori alla media nazionale.
Inoltre, nel periodo post-pandemico, le disponibilità liquide delle imprese hanno registrato un incremento significativo, rappresentando un cuscinetto contro i rischi e risorse per nuovi investimenti. In Campania, le liquidità raggiungono l’8,4% dell’attivo, mentre in Sicilia e Calabria si aggirano intorno al 7%.
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