Secondo i dati appena pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il fatturato dell’industria italiana ha mostrato segnali contrastanti nel corso del 2023, con un leggero calo complessivo rispetto all’anno precedente. L’analisi dei dati rivela che, al netto degli effetti di calendario, il fatturato dell’industria è diminuito dello 0,5% rispetto al 2022.
Tuttavia, nonostante questa tendenza negativa nell’arco dell’anno, si nota un incremento delle vendite sui mercati esteri, mentre si registra una contrazione delle vendite destinate ai clienti interni. Questo suggerisce una maggiore resilienza del settore industriale italiano sul mercato globale, nonostante le sfide interne.
L’andamento congiunturale del 2023 ha mostrato variazioni negative nei primi due trimestri dell’anno, seguite da una leggera crescita nella seconda metà del 2023. Questo suggerisce una certa instabilità e incertezza nell’economia italiana durante l’anno scorso, con segnali di ripresa solo nella seconda parte dell’anno.
Analizzando i dati settoriali, emerge che il comparto manifatturiero ha subito variazioni significative. Se da un lato si registrano incrementi tendenziali in settori come i computer ed elettronica, e le apparecchiature, dall’altro si evidenziano flessioni nei settori della chimica e dei prodotti petroliferi. Questi dati evidenziano una diversificazione delle performance all’interno del settore manifatturiero, con alcuni settori che hanno mostrato una maggiore resilienza rispetto ad altri.
In termini di volumi, l’indice destagionalizzato relativo al settore manifatturiero ha registrato un aumento dell’1,9% a dicembre 2023, segnalando una crescita congiunturale. Tuttavia, corretto per gli effetti di calendario, il volume del fatturato del comparto manifatturiero è diminuito dello 0,1% in termini tendenziali.
Gli analisti sottolineano che, nonostante le sfide e le incertezze, l’industria italiana continua a dimostrare resilienza e capacità di adattamento. Tuttavia, sono necessarie politiche e iniziative mirate per sostenere ulteriormente la ripresa economica e garantire una crescita sostenibile nel medio-lungo termine.
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