Istat deficit pil

Nel 2021 poco più di un quarto della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (25,4%), quota sostanzialmente stabile rispetto al 2020 (25,3%) e al 2019 (25,6%). Lo rileva l’lstat nel Report:” Condizioni di vita e reddito delle famiglie” spiegando che “il rischio di povertà o esclusione sociale si attenua per le altre tipologie familiari tranne che per le coppie con figli, per le quali aumenta al 25,3% rispetto al 24,7% del ’20 e al 24,1% del ’19.

Famiglie numerose

Nel 2021 l’incidenza di questo rischio continua a essere più alta tra gli individui che vivono in famiglie con almeno 5 componenti con il 38,1% contro il 36,2% del 2020.

Il reddito netto medio delle famiglie nel 2020, anno della pandemia è stato pari a 32.812 euro con gli interventi di sostegno (reddito di cittadinanza e altre misure straordinarie) che ne hanno limitato il calo (-0,9% in termini nominali, -0,8% in termini reali). Lo rileva l’Istat spiegando che rispetto al 2007, anno precedente la crisi economica, è ancora inferiore del 6,2%. L’Istat sottolinea che “la perdita complessiva rispetto ai livelli del 2007 resta decisamente più ampia per i redditi familiari da lavoro autonomo (-25,3% in termini reali) rispetto ai redditi da lavoro dipendente (-12,6%), mentre i redditi da capitale mostrano una perdita del 15,6%, in gran parte attribuibile alla dinamica negativa degli affitti figurativi (-18,1% in termini reali dal 2007)”. Per i redditi netti da pensioni e trasferimenti pubblici si registra un aumento dal 2007 del 10%.