Terremoto in casa Juventus. L’intero Cda della società bianconera, ieri sera, si è dimesso al termine di un’assemblea straordinaria. La decisione, presa all’unanimità, si è resa necessaria in seguito al coinvolgimento dei vertici societari nell’indagine Prisma, per falso in bilancio, e le contestazioni mosse dalla Consob.
Andrea Agnelli lascia dopo 12 anni, al suo posto la Exor – holding della famiglia Agnelli – ha indicato Gianluca Ferrero come successore.
Uno scossone che investe la “Vecchia Signora” non solo in termini di immagine: questa mattina, infatti le azioni della Juventus hanno registrato un forte calo a Piazza Affari. L’apertura con un ‘secco’ -9% è il sintomo del ‘terremoto’ registrato nella società più ‘scudettata’ d’Italia. Il titolo, che è stato anche sospeso per eccessiva volatilità, cede il 4,94% a 0,265 euro.
La decisione delle dimissioni in blocco è maturata al termine di una lunga riunione del cda straordinario convocato nel pomeriggio alla Continassa. Nella documentazione esaminata dal consiglio “i nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021”; in giornata il consiglio bianconero ha “nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche”.
La parabola discendente
Dopo l’acquisto di Cristiano Ronaldo, la società ha conosciuto una parabola discendente con l’inchiesta sui bilanci, nel mirino dei magistrati, le ‘manovre stipendi’ e le plusvalenze e le critiche della Consob. Un periodo tormentato, con i conti pesantemente in rosso, -253 milioni quest’anno dopo la perdita di 209 dell’esercizio precedente, e molto amaro anche sul campo con la squadra eliminata dalla Champions League già nella fase a gironi e lontanissima dalla capolista Napoli in campionato.
Le perquisizioni della Guardia di Finanza sono state un primo segnale di allarme: la dirigenza, che aveva già presentato le sue contro-deduzioni all’organo di vigilanza della Borsa, si è convinta a rivolgersi ad altri esperti. Ed è proprio dalle accuse della Procura di Torino e dalle osservazioni della Consob che è partita la lunga riflessione che ha portato il cda bianconero a presentare le dimissioni chiedendo al solo amministratore delegato Maurizio Arrivabene di restare nel suo ruolo nella fase-ponte fino al 18 gennaio 2023, quando è stata convocata l’assemblea degli azionisti che dovrà approvare il nuovo cda.