Importante voto quest’oggi all’Eurocamera che ha dato il via libera definitivo alle nuove regole contro il cosiddetto ‘gender pay gap’, il divario di salario tra donne e uomini. Il testo è stato approvato con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astensioni, e mira a contrastare il divario retributivo tra i generi.
Le nuove regole, che sono vincolanti per i 27, impongono che le strutture retributive siano basate su criteri neutrali rispetto al genere, sia nel privato e nel pubblico.
Inoltre, dovranno essere introdotti sistemi di valutazione o classificazione professionale neutri sotto il profilo del genere, così come dovranno esserlo gli avvisi di posto vacante e la denominazione delle posizioni lavorative.
Gender-gap e altre discriminazioni
Le differenze non riguardano solo l’occupazione, ma anche il tipo di posizione ricoperta.
La “segregazione verticale” è un’altra forma di discriminazione che consiste nel serrare la strada verso il successo: le donne trovano lavoro, ma devono faticare molto di più per raggiungere posizioni manageriali. E non è detto che la fatica sia ricompensata.
In Italia, dati Eurostat del 2019 segnalano una grande sproporzione tra numero di uomini e donne posti a capo di posizioni di rilievo. Anche in Lettonia, Paese col tasso più alto di manager donne in Europa, la soglia è sotto il 50%; mentre in Italia siamo fermi al 28%. Tasso, quest’ultimo, incrementato, di appena 0.3% negli ultimi dieci anni.
Anche qui, bisogna quindi fare attenzione nel controllare i dati: spesso, un aumento dell’occupazione non corrisponde a una reale riduzione delle disuguaglianze.
E il salario?
Secondo il Wolrd Inequality Report, che misura la quota di redditi del lavoro femminile, questa era pari a circa 35% nel 2021. Basso, sì; ma comunque un salto avanti di addirittura 4 punti, in circa trent’anni…
In relazione al salario, il gender-gap nel settore pubblico non sembra troppo profondo. Diverso il discorso sul privato, dove le stime segnano un media di 20% di differenziale salariale uomo-donna.
Il confronto con l’Europa
Le disuguaglianze non si limitano all’ambito lavorativo. Il Woman, Peace and Security Index 2021/2022 del Georgetown Institute è un indice nato per valutare la qualità della vita delle donne nei vari Paesi, in termini di uguaglianza, giustizia e sicurezza.