Occupazione Lavoro

Il mercato del lavoro italiano si prepara a una nuova fase di intensa attività con 497.400 assunzioni previste nel mese di gennaio e un totale di circa 1,4 milioni di ingressi programmati nel primo trimestre del 2025. Tuttavia, nonostante il dinamismo delle imprese, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro continua a rappresentare una sfida significativa: il 49,4% delle assunzioni pianificate risulta difficile da coprire, principalmente a causa della mancanza di candidati adeguati (32%).

Questi dati emergono dal bollettino del Sistema Informativo Excelsior, frutto della collaborazione tra Unioncamere e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il report, elaborato nell’ambito del Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro cofinanziato dall’Unione Europea, fotografa le tendenze occupazionali del mese di gennaio e fornisce una panoramica sulle previsioni del primo trimestre.

Tra i settori, cresce significativamente la domanda di lavoro nel turismo, con un incremento di 16mila assunzioni rispetto a gennaio 2024, per un totale di 67mila ingressi. Anche il commercio mostra un lieve aumento, con 77mila assunzioni previste (+2mila sullo scorso anno). Al contrario, il comparto industriale registra una flessione: l’industria manifatturiera e i servizi alle imprese vedono entrambe un calo di 12mila unità rispetto al 2024, con l’industria nel suo complesso che prevede 161mila ingressi, segnando un -6,4% su base annua.

I servizi, invece, si confermano stabili, con 336mila nuove assunzioni programmate. All’interno dell’industria, il settore manifatturiero e le public utilities registrano un calo del 9,7%, con 109mila ingressi previsti, mentre le costruzioni segnano un leggero aumento dell’1,4%, per un totale di 52mila assunzioni.

Sotto il profilo dimensionale, le microimprese (fino a 9 dipendenti) mostrano segnali di crescita, prevedendo 1.500 assunzioni in più rispetto a gennaio 2024. In calo, invece, le previsioni di assunzioni per le imprese medio-grandi: -8mila per quelle con 50-249 dipendenti e -4mila per le aziende con oltre 250 dipendenti.


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