La fine dell’estate è stata targata da due visioni economiche a cui non ho potuto non fare attenzione, due figure importantissime per la politica italiana, due dichiarazioni nel giro di pochi giorni tra loro discordanti anche se su due livelli differenti ma collegati allo stesso tempo.
Presidente Mattarella: un’autorevole visione
Durante il Forum The European House Ambrosetti a Cernobbio, il Presidente Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza di ridurre il debito pubblico italiano, definendolo una necessità “ineludibile”. Ha evidenziato come l’Italia, nonostante abbia pagato più interessi di Francia e Germania messe insieme, rimanga un debitore onorabile. Mattarella ha anche criticato il mercato dei titoli pubblici, suggerendo che dovrebbe tenere conto della ricchezza delle famiglie italiane.
Il Presidente ha inoltre sottolineato la necessità di completare l’edificio finanziario europeo, definendo l’Europa come un’opera “incompiuta” che necessita di riforme per essere perfezionata. Ha elogiato le politiche coraggiose adottate durante la pandemia, come il Next Generation EU, e ha invitato a proseguire su questa strada per affrontare le sfide future.
Rapporto Draghi
Mario Draghi, nel suo rapporto presentato alla Commissione Europea, ha delineato una visione per il futuro della competitività europea che include l’emissione di debito comune. Secondo Draghi, per rilanciare la crescita economica e mantenere la competitività internazionale, l’Europa deve coordinare meglio i suoi sforzi e condividere le risorse. Ha sottolineato che il debito comune potrebbe allentare la pressione sui bilanci nazionali e creare uno spazio fiscale collettivo più ampio.
Draghi ha anche evidenziato tre principali ostacoli al raggiungimento di questi obiettivi: la frammentazione del mercato unico, lo spreco delle risorse comuni e la mancanza di coordinamento tra le politiche pubbliche dei vari Stati membri. Ha ribadito che solo agendo come una comunità unita l’Europa potrà affrontare efficacemente le sfide globali.
Entrambi i leader riconoscono l’importanza di una dimensione europea per affrontare le sfide economiche, ma le loro soluzioni differiscono. Mattarella pone l’accento sulla riduzione del debito pubblico nazionale e sulla necessità di riforma, mentre Draghi enfatizza la necessità di un debito comune e di una maggiore coordinazione a livello europeo.
Confronto e riflessioni
Entrambi i leader riconoscono l’importanza di una dimensione europea per affrontare le sfide economiche e di sviluppo, ma le loro soluzioni differiscono.
Le dichiarazioni di Mattarella riflettono una preoccupazione per la sostenibilità del debito italiano e la necessità di politiche fiscali responsabili, ripensando alla quoto di PNRR che va restituita. Draghi, d’altra parte, propone una visione più integrata e collettiva, suggerendo che solo attraverso il debito comune l’Europa potrà raggiungere una crescita sostenibile e affrontare le sfide future e di competizione con America e Asia, che stanno accelerando su troppi settori rispetto al vecchio continente.
In conclusione, Mattarella e Draghi condividono l’obiettivo di rafforzare l’Europa, che passa tramite anche la parte di scelte legislative e militari ,la sfida per i leader europei sarà trovare un equilibrio tra queste visioni per costruire un futuro economico stabile e prospero per l’intero continente.
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