La lotta contro il pezzotto, alias la pirateria streaming, in Italia si fa sempre più serrata, grazie al nuovo protocollo di collaborazione tra la Guardia di Finanza, l’Agcom e la Procura della Repubblica di Roma. L’accordo prevede uno scambio di informazioni in grado di facilitare l’individuazione degli utenti finali che utilizzano piattaforme illegali per la visione di contenuti sportivi, come il cosiddetto “pezzotto”. Le sanzioni, che vanno da 150 a 5000 euro, potranno essere applicate quasi in maniera automatica.
Multe e sanzioni per chi guarda lo sport illegalmente
A spiegare i dettagli del protocollo è stato Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom, durante una recente tavola rotonda: “Il protocollo di collaborazione tra la Procura Generale di Roma, la Guardia di Finanza e Agcom consentirà di scambiarsi informazioni finalizzate ad attuare la legge, inclusa la sanzione da 150 fino a 5000 euro per gli utenti finali“. Questo sistema di collaborazione permetterà una più rapida individuazione degli utenti, puntando su un’identificazione efficace attraverso tracce digitali lasciate dai dispositivi utilizzati per la fruizione dei contenuti illegali.
Anche Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, si è detto soddisfatto del passo avanti nella lotta alla pirateria: “Oggi registriamo un passo fondamentale nella lotta alla pirateria. Finalmente, grazie al protocollo firmato dall’Agcom con la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Roma, i dati identificativi degli utilizzatori del pezzotto saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria”. De Siervo ha sottolineato che le sanzioni saranno più facili da applicare e potranno arrivare fino a 5000 euro.
Tracciabilità digitale e blocco dei domini illegali
Il protocollo sfrutta le moderne tecnologie per rintracciare i trasgressori. “Ogni fruizione illegale di contenuti video lascia un filo di Arianna digitale indelebile che consentirà alle forze dell’ordine di perseguire i pirati a cui saranno applicate in maniera automatica sanzioni fino a 5000 euro“, ha continuato De Siervo, ribadendo che nessuno può continuare a “rubare contenuti illegalmente e farla franca”. La lotta alla pirateria, inoltre, non è solo una questione di sanzioni, ma riguarda anche i gravi danni economici che la pirateria porta ai produttori di contenuti e alle emittenti legittime.
Secondo Capitanio, le modalità di rintraccio degli utenti finali sono state ulteriormente potenziate, ma le sanzioni previste dalla legge, approvata nel luglio 2023, sono già operative: “Abbiamo già bloccato oltre 1000 domini e 500 indirizzi IP nelle prime giornate del campionato e il numero è andato crescendo anche nella terza e quarta giornata”. Il Commissario Agcom ha inoltre precisato: “Quando le sanzioni agli utenti finali arriveranno, non vogliamo che si dica che si tratta di una repressione non democratica. La pirateria è un reato, ed è giusto che chi ne usufruisce paghi le conseguenze”.
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