L’Antitrust ha deciso di infliggere una multa di 3,5 milioni di euro a Meta, società madre di Instagram e Facebook, per pratiche commerciali scorrette. La decisione è stata presa dopo che l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha rilevato che nel processo di registrazione a Instagram gli utenti non hanno ricevuto informazioni chiare sulla raccolta e sull’uso dei propri dati per fini commerciali.
Secondo quanto dichiarato dall’Antitrust, in caso di sospensione degli account su Facebook e Instagram, non sono state fornite comunicazioni utili per eventuali contestazioni, rendendo così difficile per gli utenti difendersi da decisioni che potrebbero avere un impatto significativo sulla loro presenza online e sulla loro attività commerciale.
“Siamo in disaccordo con la decisione presa dall’Agcm e stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere“, ha affermato un portavoce di Meta in una nota diffusa dopo l’annuncio dell’Antitrust di una sanzione di 3,5 milioni per pratiche commerciali scorrette. “Già da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell’Agcm. Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell’account“.
Questa multa segna un altro capitolo nella lunga serie di controversie riguardanti la gestione dei dati personali da parte delle grandi piattaforme tecnologiche. Mentre Meta sostiene di aver preso provvedimenti per migliorare la trasparenza e la tutela degli utenti, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha ritenuto necessario intervenire per garantire il rispetto delle normative in materia di concorrenza e tutela dei consumatori.
La replica di Meta
“Siamo in disaccordo con la decisione presa dall’Agcm e stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere”.
Lo afferma un portavoce di Meta in una nota diffusa dopo l’annuncio dell’Antitrust di una sanzione di 3,5 milioni per pratiche commerciali scorrette. “Già da agosto 2023, si legge, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell’Agcm. Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell’account”.
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