sbarco migranti

Quando la propaganda si scontra con la realtà le brutte figure sono dietro l’angolo. Nel silenzio assordante di chi annunciava “zero sbarchi” e la ricerca degli scafisti in tutto il “globo terraqueo”, dal 1 gennaio ad oggi sono stati registrati 101.386 arrivi di migranti.

A certificare il dato – che comunque non tiene conto degli sbarchi non registrati – è stato il Viminale che in una nota ufficiale ha diramato i numeri di quella che assume sempre più i connotati di una emergenza umanitaria. La cifra è più che raddoppiata rispetto allo scorso anno quando, nello stesso periodo, si erano registrati 48.940 arrivi.

E mentre il Governo Meloni, leader in testa, si trincera dietro un ambiguo silenzio, non si fermano le operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia, trafficato quanto mai prima d’ora. Numeri alla mano, infatti, il governo sovranista di centro destra è riuscito a fare peggio dei ‘permissivi’ – c’è chi direbbe ‘buonisti’ – governi di centro sinistra che hanno retto la Repubblica negli ultimi 10 anni.

Il piano: 452mila migranti in tre anni

I numeri registrati in questi primi otto mesi del 2023 rientrerebbero nella strategia dichiarata dal governo in un Dpcm preliminare approvato in un consiglio dei ministri di inizio luglio. In quella occasione, con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, si è dato il via libera all’ingresso di 452mila migranti “lavoratori” entro il 2025, rispetto ad un fabbisogno di manodopera rilevato di 833mila unità.

Molto vicina la soglia di 136mila ingressi nel 2023, nel 2024 sono previsti 151mila arrivi a fronte dei 165mila dell’anno successivo.

Un piano, quello presentato dal Governo, che tiene conto del fabbisogno di tutti i settori alle prese con difficoltà nel reperire manodopera a prezzi ‘concorrenziali’. Una migrazione ‘programmata’, dunque, che – messa da parte ogni propaganda – mira a coprire posizioni lavorative negli ambiti più disparati. Dall’agricoltura al turismo, passando per assistenza familiare e socio sanitaria, per arrivare a lavori di meccanica e tecnica, l’Italia decide di ripartire dai migranti. Una scelta ben lontana dagli slogan di Lega e Fratelli d’Italia che sulla priorità agli italiani e la difesa dei confini ha basato gran parte della propria campagna elettorale del 2022.