Gianluigi Aponte

Famiglia Aponte e MSC. L’italiana Mediterranean Shipping Company (MSC), fondata e controllata dal 84enne Gianluigi Aponte, si trova al centro di una maxi-offerta per i terminal portuali ceduti dalla cinese CK Hutchison. Aponte, armatore tra i più ricchi del mondo, attraverso la sua controllata portuale Terminal Investment Limited (TiL) è emerso come investitore principale di un consorzio che punta ad acquisire gran parte dei 43 porti in vendita. L’operazione, valutata tra 19 e 23 miliardi di dollari, consegnerebbe agli Aponte circa 41 terminal a livello globale (inclusi importanti scali in Europa, Asia e America) e lascerebbe soltanto due porti panamensi a un consorzio guidato da BlackRock (51%)​.

Dimensioni dell’investimento e impatti geopolitici. Secondo fonti Bloomberg/Reuters, CK Hutchison incasserebbe oltre 19 miliardi di dollari cash dall’operazione. La proposta di vendita ha subito attirato forti attenzioni internazionali: Pechino ha espresso viva contrarietà alla cessione di asset strategici (soprattutto i due terminal di Panama) a società occidentali, accusando il consorzio di ledere gli interessi nazionali cinesi. D’altro canto, Washington accoglie positivamente la presenza di un partner americano nell’operazione, in linea con le recenti dichiarazioni di Trump sul “riportare indietro” il Canale di Panama​. In definitiva, l’affare è divenuto molto politicizzato nell’ambito dello scontro Cina-USA: alcuni analisti osservano che la divisione del controllo – MSC con 49% nei porti di Panama, BlackRock con 51% – potrebbe attenuare le tensioni, ma Pechino resta cauta verso qualsiasi cessione a partner occidentali.

Gli occhi di MSC sul pianeta portuale

MSC è la prima compagnia di navigazione mercantile al mondo per capacità di carico, con circa 900 navi che muovono oltre 5,5 milioni di TEU (20’). Il gruppo ha un fatturato 2022 superiore a 28 miliardi di dollari​, impiega più di 200.000 dipendenti e serve oltre 520 porti di scalo in 155 Paesi. La controllata portuale TiL, guidata dalla famiglia Aponte, gestisce oggi oltre 70 terminal container in 31 Paesi​, spingendo MSC verso un’integrazione verticale delle catene logistiche globali. Con un portafoglio così diversificato (trasporti marittimi, crocieristici, ferroviari e aerei), MSC incarna un modello di impresa familiare multinazionale che ha consolidato il 20% della capacità container mondiale​.

Chi è Gianluigi Aponte

Nato il 27 giugno 1940 a Sant’Agnello (NA), Gianluigi Aponte proviene da una famiglia marittima. Laureato all’Accademia Nautica, in gioventù fu capitano di traghetti e lavorò brevemente in banca. Nel 1970, insieme alla moglie Rafaela Aponte-Diamant, acquistò la prima nave (la MV Patricia) dando vita alla Mediterranean Shipping Company. Seguì una rapida espansione: negli anni Ottanta MSC entrò nel settore crociere (acquisendo la Flotta Lauro) e negli anni successivi si aprì a soluzioni logistiche multimodali. Aponte ha trasferito il ruolo di CEO al figlio Diego nel 2014, assumendo la carica di presidente esecutivo. Secondo Forbes (2025) conta un patrimonio personale di circa 37,7 miliardi di dollari (46° al mondo)​. Il controllo di MSC resta familiare: Rafaela possiede il 50% delle quote​, mentre i figli Diego e Alexa Aponte Vago ricoprono le posizioni di Group President e CFO, rispettivamente​. Il successo di MSC – che oggi è il primo armatore globale – ha portato la famiglia Aponte tra i protagonisti dell’economia mondiale, pur mantenendo un profilo mediatico riservato.

Numeri chiave del gruppo MSC

Fatturato (2022)28 miliardi di dollari (Forbes)
Navi900
Porti di scalo520
Dipendenti200.000+

Prospettive future

L’operazione sui porti Hutchison testimonia la strategia espansiva di MSC: da un lato rafforza la logistica integrata (collegando il trasporto via mare ai terminal di proprietà) e dall’altro accresce la leadership dell’armatore italiano nel mercato globale. Negli ultimi anni il gruppo ha investito miliardi in acquisizioni (Terminal Investment e altre società)​ ampliando la flotta e le infrastrutture. In futuro MSC continuerà probabilmente a puntare su soluzioni green e digitali per la sostenibilità, oltre a esplorare nuove rotte e collaborazioni. Resta infatti lo scenario di un commercio mondiale fluido: con circa il 20% della capacità container controllata da MSC, la compagnia potrà mantenere la propria supremazia anche in eventuali fasi di volatilità dei mercati globali.


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