Pichetto Fratin (caro energia)

Nel corso del Consiglio Ambiente dell’Unione Europea tenutosi a Bruxelles, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha espresso la posizione dell’Italia sui negoziati relativi ai target climatici per il 2040, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra ambizione ambientale e sostenibilità economica.

“Pur riconoscendo che sono stati compiuti passi in avanti significativi, dobbiamo constatare che, al momento, non siamo ancora arrivati al punto di equilibrio necessario”,
ha dichiarato il ministro, ribadendo la disponibilità del governo italiano a collaborare per una soluzione condivisa tra gli Stati membri.

L’intervento di Pichetto arriva in una fase delicata del confronto europeo sulla riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2040, obiettivo che rappresenta la tappa intermedia verso la neutralità climatica del 2050.


“Serve più flessibilità sui crediti internazionali”

Secondo il ministro, la proposta attuale di Bruxelles che prevede una quota del 3% di crediti internazionali di CO₂ utilizzabili per compensare le emissioni è “largamente insufficiente”.

“Chiediamo che la quota sia aumentata almeno al 5%, con un meccanismo di acquisto a livello Ue da anticipare al 2031”,
ha affermato Pichetto Fratin, spiegando che questa maggiore flessibilità potrebbe favorire una transizione più sostenibile per i settori industriali più esposti.

Il riferimento è al sistema dei crediti internazionali di carbonio, strumenti che consentono alle imprese o agli Stati di compensare parte delle proprie emissioni finanziando progetti di riduzione della CO₂ in altri Paesi, soprattutto nei mercati emergenti.


Riconoscere il ruolo dei biofuel sostenibili

Il ministro ha inoltre definito “fondamentale” includere nel quadro normativo europeo un riferimento esplicito ai biocarburanti sostenibili, in particolare nel settore del trasporto, dove l’Italia continua a rivendicare la validità delle soluzioni basate su biocarburanti avanzati e biofuel di seconda generazione.

L’inclusione dei biofuel tra le opzioni riconosciute per il taglio delle emissioni rappresenta, secondo Roma, una condizione imprescindibile per tutelare la filiera industriale nazionale e garantire una transizione “realistica e graduale” verso la mobilità a zero emissioni.


Un equilibrio ancora lontano

Nonostante i progressi dei negoziati, resta evidente – ha ricordato il ministro – che la convergenza tra gli Stati membri non è ancora completa. La sfida dei prossimi mesi sarà definire un compromesso tecnico e politico che consenta di mantenere alta l’ambizione climatica dell’Ue, senza però compromettere la competitività delle imprese e la sostenibilità sociale della transizione.

“Con uno spirito fortemente costruttivo, siamo pronti a collaborare per individuare una soluzione condivisa”,
ha concluso Pichetto Fratin, ribadendo l’impegno dell’Italia per un percorso europeo verso la neutralità climatica che sia inclusivo, pragmatico e sostenibile nel lungo periodo.


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