Ad agosto 2024, l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha mostrato un leggero aumento dello 0,1% rispetto a luglio. Nonostante questa crescita mensile, la media del trimestre giugno-agosto evidenzia un calo dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Il settore energetico e i beni di consumo trainano la produzione, rispettivamente con un +2,3% e +2,8%, mentre i beni strumentali (-2,5%) e intermedi (-2,8%) soffrono.
Su base annua, la situazione rimane complessivamente negativa, con una diminuzione tendenziale del 3,2%. Questo dato, corretto per i giorni lavorativi (21 nel 2024 contro 22 nel 2023), riflette una contrazione diffusa nei comparti industriali, con flessioni significative nei beni intermedi (-7,2%) e strumentali (-7,3%), e una lieve diminuzione per i beni di consumo (-2,0%). Unica eccezione positiva è il settore energetico, che registra un robusto +6,0% rispetto ad agosto 2023.
“Il comparto energetico, supportato da settori come la fornitura di energia elettrica e la produzione chimica, ha dato un segnale positivo”, commenta un esperto di settore, sottolineando come la fabbricazione di prodotti chimici (+5,2%) e le altre industrie manifatturiere (+2,5%) stiano contribuendo a questa ripresa. La fornitura di energia elettrica, gas e vapore è il settore con l’aumento maggiore, +7,9%.
Al contrario, i settori industriali più colpiti includono la fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,2%) e di macchinari e attrezzature (-11,6%), seguiti dalle industrie tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori (-10,8%). Questi dati segnalano una difficoltà strutturale nei settori più legati all’export e all’industria pesante.
Nonostante una crescita mensile marginale, le prospettive per la produzione industriale restano incerte, evidenziando come la ripresa energetica non sia sufficiente a compensare le difficoltà in altri comparti chiave per l’economia italiana.
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