referendum cannabis
Consegna in Cassazione delle firme per il referendum per la Cannabis Legale, Roma 28 ottobre 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

Inizierà domani, martedì 15 febbraio, la valutazione di ammissibilità di otto referendum da parte della Corte Costituzionale. Oltre a sei quesiti su riforma della giustizia, si attende il verdetto su Eutanasia Legale e Cannabis Legale. L’iter, che terminerà il 10 marzo, dovrà sancire l’ammissibilità dei quesiti referendari in base a quanto sancito dall’articolo 75 della Costituzione. I quindici giudici giudicheranno se le questioni al centro dei referendum non rientrano in una delle quattro categorie di leggi che, secondo la Carta costituzionale, non possono essere sottoposte a questo tipo di votazione.
I referendum che passeranno l’ultimo step saranno poi sottoposti al voto popolare in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.

Requisiti di inammissibilità

Il primo requisito di ammissibilità di un referendum è la richiesta popolare: sono cinquecentomila le sottoscrizioni minime da raccogliere. Questo è un elemento fondamentale per la presentazione alla Corte costituzionale. Superato questo “scoglio”, la consulta dovrà verificare si il quesito non è in contrasto con l’art. 75 della Costituzione. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

Referendum Cannabis

Il referendum sulla cannabis interviene sul Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe. Propone, innanzitutto, di depenalizzare la coltivazione e di eliminare il carcere per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis, con eccezione dell’associazione finalizzata al traffico illecito. Sul piano amministrativo il quesito propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori, oggi prevista per tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa.

Referendum eutanasia

Il referendum sull’eutanasia legale propone di abrogare una parte dell’articolo 579 del codice penale, che punisce l’omicidio di una persona consenziente: in questo modo sarebbe permessa l’eutanasia attiva, che avviene quando il medico somministra il farmaco necessario a morire e che al momento è illegale in Italia.

“È banale dirlo ma i referendum sono una cosa molto seria e perciò bisogna evitare di cercare ad ogni costo il pelo nell’uovo per buttarli nel cestino”. A pronunciare questo discorso, a pochi giorni dalla decisione della Corte costituzionale sull’ammissibilità di otto referendum, è stato il neopresidente Giuliano Amato.