caro bollette - maschio angioino spento Napoli verde pubblico

Spegnere le luci per accendere i riflettori sul caro bollette che sta investendo enti pubblici, famiglie e imprese. La provocazione di oltre tre mila comuni in tutta Italia è andata in scena giovedì sera, dalle grandi città ai piccoli centri.

Il rischio che gli amministratori, di ogni colore politico, vogliono a tutti i costi evitare è quello di dover tagliare servizi ai cittadini. Dietro la protesta dei sindaci ci sono infatti dei numeri che fanno paura: la stima di un surplus di spesa di 550 milioni di euro. A Napoli la protesta è iniziata alle 19, quando si è ‘spento’ per mezz’ora il Maschio Angioino.

Luci spente al Maschio Angioino di Napoli

Allo spegnimento del castello, uno dei simboli principali del capoluogo campano, ha partecipato anche il sindaco, Gaetano Manfredi. ”C’è un incremento del costo dell’energia soprattutto per l’illuminazione pubblica – ha detto il sindaco – Questo è un onere che già abbiamo avvertito per il 2021 e siamo molto preoccupati per il 2022 perché ci sarà un incremento significativo del costo dell’energia e per questo motivo l’Anci ha chiesto al Governo un intervento straordinario per sostenere i Comuni, altrimenti i costi aggiuntivi ricadranno ulteriormente sulle spalle dei cittadini”.

Manfredi ha espresso l’auspicio che l’interlocuzione tra Anci e Governo porti ”a un’attenzione anche per gli enti locali che soffrono l’incremento dei costi” ed ha sottolineato che è necessario che gli obiettivi di sostenibilità ambientale siano perseguiti ”stando attenti a non farne pagare il prezzo alle famiglie perché si corre il rischio che davanti a una crescita degli oneri energetici, l’ambiente venga visto come un nemico dei cittadini e dunque servono politiche sociali di sostegno soprattutto rispetto alle politiche energetiche che sono fondamentali per una transizione ecologica che sia sostenibile ma soprattutto equa”.