Novità in busta paga
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A partire da questo mese ci saranno alcune novità in busta paga per 22,4 milioni di lavoratori dipendenti, introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. I cambiamenti avranno effetto in particolar modo in conseguenza alla variazione dell’Irpef e all’introduzione del nuovo assegno unico legato ai figli.

 

Cosa cambia?

In particolare sono state introdotte quattro novità: la diminuzione delle aliquote Irpef da 5 a 4 scaglioni; l’eliminazione del bonus Irpef da 100 euro; il cambio della formula di calcolo delle detrazioni per il lavoro dipendente; la riduzione degli oneri previdenziali, per via della decontribuzione dello 0,8 per cento valida esclusivamente per il 2022. Se prendessimo ad esempio la busta paga di un lavoratore dipendente, che percepisce uno stipendio netto mensile di circa 1.440 euro, l’effetto di tali variazioni sarebbe di un aumento in busta paga di circa 14 euro netti mensili.

Un’ulteriore variazione sulla busta paga si avrà per tutti coloro che hanno figli a carico fino ai 21 anni. Nel mese di marzo infatti saranno eliminate le detrazioni per i figli e gli assegni per il nucleo familiare, e arriverà l’assegno unico, per chi ne ha fatto richiesta all’Inps entro il 28 febbraio. Tuttavia, vi sono dei casi in cui le detrazioni resteranno in busta paga. Un caso specifico è quello di un dipendente del settore metalmeccanico con due figli a carico di cui uno maggiore di 21 anni e di conseguenza escluso dall’assegno unico.

Le aliquote Irpef

Le aliquote Irpef sono passate da cinque a quattro. La prima è rimasta invariata al 23% per i redditi fino a 15mila euro. Per quelli compresi tra 15mila e 28mila, l’aliquota fiscale si è abbassata dal 27% al 25% mentre è passata dal 38% al 35% per i redditi fino a 50mila euro. Quella del 41% è poi scomparsa in quanto oltre i 50.000 euro è prevista un’unica aliquota pari al 43%.

 Sgravi contributivi

Altra importante novità introdotta dalla legge di Bilancio 2022 che avrà ripercussioni in busta paga riguarda uno sgravio contributivo per i lavoratori dipendenti. Si tratta di un taglio dello 0,8% delle trattenute a titolo di contributo previdenziale che riguarderà solo il 2022 esolo chi ha una retribuzione imponibile previdenziale fino a 35.000 euro all’anno, pari a 2.692 euro lordi al mese.

L’effetto dell’Assegno unico universale

Chi è genitore vedrà poi la busta paga cambiare per effetto dell’Assegno unico universale, il sostegno economico che ingloba le altre prestazioni volte a favorire genitorialità e natalità. Viene riconosciuto per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

A partire dallo stipendio di marzo 2022, gli assegni al nucleo familiare per nuclei con figli saranno sostituiti con l’erogazione da parte dell’Inps dell’Assegno Unico ed Universale previa apposita domanda. Rimane valido il termine di 5 anni per chiedere eventuali arretrati degli assegni al nucleo familiare, per nuclei con figli spettanti fino al 28 febbraio 2022, che potranno essere erogati nel cedolino dello stipendio.

Chi guadagna di più nel 2022 con la nuova IRPEF?

Con le novità del 2022 risulta più semplice vedere come la nuova IRPEF alla fine sia più vantaggiosa per i cittadini con redditi medio-alti. Per esempio, un dipendente che guadagna 10.000 euro all’anno rispetto all’anno scorso guadagna 158 euro in tasse risparmiate. Il risparmio sale a 422 euro per chi guadagna 15.000 euro all’anno (sempre rispetto all’anno di imposta precedente). Chi guadagna 30.000 euro all’anno vedrà un aumento in busta paga di 1.151 euro. I lavoratori con 40.000 euro di reddito arrivano a incassare 1.143 euro in più rispetto all’anno scorso, risparmio in tasse che si riduce a 990 euro per chi guadagna 50.000 euro all’anno.

La fascia di reddito che vedrà lo stipendio arricchirsi è quella compresa tra 30.000 e i 55.000 euro annuali, che di certo non abbraccia la maggior parte della popolazione.