Salvini riforma autonomia differenziata - Tennis club Napoli

Il tema della riforma delle Autonomie regionali cara alla Lega è sempre attuale nel dibattito istituzionale e pubblico a livello nazionale e locale. Sull’argomento si è tenuto un apposito incontro al Tennis Club di Napoli dal titolo “Autonomia differenziata un’opportunità per il Sud?” organizzato da Napoli Capitale presieduta da Enzo Rivellini. Si sono confrontati esponenti della società civile e delle istituzioni tra favorevoli e contrari.

Il nodo ruota principalmente attorno al garantire i Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni) per attuare la riforma Calderoli. Dal Quirinale in giù sono imprescindibili per tutti al fine di assicurare ai cittadini da Nord a Sud uguali opportunità e servizi. Ma per assicurali, secondo alcuni calcoli di Svimez, servono almeno 100 miliardi di euro.

All’incontro organizzato a Napoli ha preso parte anche il vice premier Matteo Salvini, che sostiene pienamente la riforma: “Da Nord a Sud i cittadini devono chiedersi se l’Italia funziona così come è organizzata oggi e se tutti hanno gli stessi servizi. Oggi è quasi tutto centralizzato e dopo decenni bisogna cambiare se le cose oggi non funzionano come dovrebbero. Inoltre le distanze si sono acuite. L’Autonomia dà la possibilità di gestire le proprie competenze. Se si spende meno, la parte risparmiata resta nella stessa regione per dare più servizi ai cittadini o abbassare le tasse. Al Sud i territori hanno molte risorse sui cui poter lavorare e le regioni meridionali messe nelle giuste condizioni possono fare assolutamente bene. Lo Stato centrale deve garantire i Lep. Chi non ha convenienza a tutto ciò sono coloro che non sono in grado di governare i loro territori”.

A parlare di Autonomie regionali anche Enzo Rivellini di Napoli Capitale: “Io sono favorevole perché si mette in campo un concetto importante come la competizione tra i territori. Ritengo che questo sia un’opportunità per il Mezzogiorno. Chiaramente vanno finanziati i Lep perché il Sud non ha paura di competere ma vuole gareggiare partendo dalla stessa linea di partenza. La competizione deve essere sana e regolare. L’Autonomia differenziata può cambiare il volto dell’Italia e del Sud”.

A rappresentare senza mezzi termini l’opposizione alla riforma Calderoli è l’assessore al bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta: “Un buon federalismo è molto meglio di una cattiva autonomia. Il federalismo è un’occasione persa anni fa mentre questa riforma sa di indipendenza. Senza i Lep nessuna discussione di decentramento può essere fatta perché sono la garanzia della giustizia sociale visto che le regioni non sono tutte uguali. Una parte del Paese, compreso il Nord, questo l’ha capito ma bisogna accentuare il dialogo tra le regioni in un confronto quotidiano”.

di M. OLA.