Mentre l’Italia si prepara a ospitare gli Europei di calcio del 2032 insieme alla Turchia, alcune delle sue principali città, tra cui Milano, Napoli, Roma e Firenze, affrontano una sfida complessa per la ristrutturazione e la gestione dei loro stadi. Impianti sportivi obsoleti e impantanati in questioni burocratiche e imprenditoriali frenano da anni l’avvio dei lavori, lasciando progetti ambiziosi a lungo irrealizzati. Tuttavia, il disegno di legge presentato in Senato dal senatore Mario Occhiuto (Forza Italia) e sostenuto dal ministro dello Sport Andrea Abodi promette di superare questi ostacoli grazie a crediti d’imposta e a procedure semplificate.
Agevolazioni e tempi certi per i progetti di ristrutturazione
Il disegno di legge introduce misure ispirate alle Zone Economiche Speciali (ZES) per velocizzare l’ottenimento dei permessi, con tempi di rilascio entro 45 giorni e l’eventuale nomina di commissari straordinari in casi complessi. Sul piano fiscale, è previsto un credito d’imposta del 30% sugli investimenti privati per gli impianti sportivi, che aumenta al 40% per i progetti sostenibili con certificazioni internazionali come Leed o Breeam. L’obiettivo è favorire la costruzione di strutture multifunzionali, destinate a essere utilizzate tutto l’anno come luoghi di ritrovo per la comunità, non solo per lo sport.
Verso uno stadio come punto di incontro e centro sociale
“La rete degli stadi italiani è obsoleta, con un’età media di 61 anni per gli impianti di Serie A. La maggior parte di essi è di proprietà pubblica e inadeguata per eventi di caratura internazionale come gli Europei del 2032,” ha affermato il senatore Mario Occhiuto. “Non è più tempo di vedere lo stadio come semplice struttura sportiva, ma come luogo di incontro e di valore per la comunità.”
Anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso l’urgenza del cambiamento: “È ora di passare dall’intenzione all’azione, senza perdere altro tempo. Le comunità ci chiedono di agire e di farlo bene e in tempi brevi. Abbiamo finalmente le condizioni per fare qualcosa di concreto.”
Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha sottolineato l’impatto della proposta sull’ambiente urbano: “Questa proposta intende facilitare le procedure e migliorare la qualità delle città attraverso stadi multifunzionali, che portano beneficio sia ai club sia al tessuto urbano, rafforzando la centralità dello sport come fonte di aggregazione e inclusione.”
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha poi ribadito la necessità di strutture moderne e sicure: “Servono strutture che coniughino l’aspetto economico-finanziario con la sicurezza e la fruibilità.”
A chiudere, l’ad di Sport e Salute Diego Nepi Molineris ha posto l’attenzione su un modello scalabile di stadio: “Un format replicabile e flessibile in grado di adattarsi a ogni territorio, per creare uno spazio riconoscibile e che si integri con il contesto circostante.”
Il ruolo delle istituzioni nella rinascita degli stadi
Il presidente dell’ANCI, Roberto Pella, ha concluso evidenziando il valore della collaborazione istituzionale: “È fondamentale lavorare insieme per supportare le società sportive, creando per loro le condizioni di redditività che ogni investimento richiede.”
Questa proposta di legge segna un passo importante verso una nuova era degli stadi italiani, pronta a rilanciare il settore e a rendere gli impianti sportivi veri punti di riferimento, funzionali e sicuri, per le città e i cittadini.
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