Svimez Sud

E’ recentemente stata diffusa l’ultima release del Rapporto di Svimez (Servizi per l’industria nel Mezzogiorno), un’associazione senza scopo di lucro istituita nel 1946 per iniziativa di un gruppo di industriali meridionali che ha come obiettivo quello di studiare le potenzialità economiche del Sud e proporre policy di riequilibrio territoriale.

Il Rapporto Svimez, pubblicato ininterrottamente dal 1997, si occupa di fare un’analisi economica e sociale approfondita sulla situazione e le prospettive di sviluppo del Sud Italia, ponendosi come uno strumento di riflessione e orientamento alle istituzioni sui temi dello sviluppo e della coesione territoriale. 

Il ruolo del Mezzogiorno nella transizione ecologica

Uno dei temi centrali del Rapporto 2023 è la transizione energetica. Il Meridione, infatti, ha un ruolo cruciale da svolgere in questo campo grazie alle sue risorse rinnovabili, ma occorre superare la visione del Sud come mero “hub energetico”, impegnandosi per stimolare le filiere industriali legate alle energie pulite, in modo da creare occupazione qualificata e un vantaggio competitivo strutturale. Per questo è importante sostenere l’insediamento di impianti e investimenti nella componentistica, attraverso strumenti come Contratti di Sviluppo, Fondi per l’internazionalizzazione e ZES.

La ZES unica può agevolare questo processo a patto di assicurare concretamente semplificazione amministrativa, ma va evitato lo sbilanciamento delle risorse verso le sole “reti lunghe”, privilegiando anche interventi per la mobilità locale sostenibile. Promuovere un’economia pulita significa creare lavoro verde di qualità nel Mezzogiorno.

Il cambiamento climatico e lo svantaggio meridionale

I divari Nord-Sud sul fronte ambientale si riflettono anche sugli impatti economici del riscaldamento globale. Secondo lo Svimez, l’aumento delle temperature incide positivamente sul valore aggiunto di industria e servizi al Centro-Nord ma negativamente al Sud, colpendo soprattutto settori come agricoltura e turismo, più vulnerabili alla crisi climatica. È quindi fondamentale rafforzare la resilienza del Mezzogiorno attraverso misure di adattamento e gestione del rischio idrogeologico e della siccità, adottando un approccio integrato di tutela ambientale e sviluppo sostenibile.

Il PNRR e la governance territoriale

Un ruolo centrale per il rilancio del Mezzogiorno può derivare dal PNRR, ma gli enti locali meridionali mostrano limiti progettuali che ne frenano l’attuazione. È quindi cruciale potenziare competenze e organici nei Comuni, completando rapidamente i bandi per asili nido e scuole in modo da stimolare occupazione femminile e natalità. Al contempo è necessario un coordinamento più forte tra governance centrale e territori, evitando frammentazioni come quelle che rischierebbe di introdurre l’autonomia differenziata. Solo con una gestione sinergica sarà possibile massimizzare i ritorni del Piano anche al Sud.

Le politiche per l’inclusione sociale

La Svimez pone l’accento sugli squilibri del mercato del lavoro meridionale, segnato da precarietà dilagante e povertà in crescita anche tra gli occupati. Serve un’azione coordinata su welfare, istruzione e occupation, centrata su servizi per l’infanzia, formazione di qualità e politiche attive: un’occupazione stabile e di qualità è condizione per aumentare redditi e coesione sociale nel Mezzogiorno. 

Combattere lo spopolamento del Sud

Un altro tema chiave è il cosiddetto gelo demografico: il risentito calo di natalità e la fuga dei giovani rischiano di prosciugare il capitale umano meridionale. Per frenare questi trend negativi è cruciale incentivare l’occupazione femminile attraverso servizi che concilino cura famiglia e lavoro, a partire da asili nido e tempo pieno. Così si riattiverebbe un circolo virtuoso tra natalità, donne e mondo del lavoro, fondamentale per rilanciare un Mezzogiorno demograficamente sostenibile.

di Serena Lena

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