Luca Bianchi Svimez

Dopo un anno di crescita per il Mezzogiorno, il 2025 si apre con preoccupanti segnali di rallentamento. A delineare questo scenario è stato Luca Bianchi, direttore generale di Svimez, intervenuto a margine del convegno “Viste da Sud”, organizzato a Napoli dalla Cgil Napoli e Campania e dalla Fondazione Di Vittorio. Durante l’evento, Bianchi ha espresso preoccupazione per il futuro economico del Sud Italia, evidenziando come l’inversione di tendenza sia già visibile in alcuni settori strategici.

Bianchi ha sottolineato che, dopo un 2024 positivo, il 2025 si preannuncia più complesso, soprattutto a causa di un deterioramento del mercato del lavoro e delle prospettive finanziarie legate alle nuove politiche di risanamento incluse nel piano di stabilità europeo. “La legge di bilancio 2025 – ha ricordato – ha segnato una significativa riduzione delle risorse destinate al Mezzogiorno, che Svimez stima in una perdita di circa 5 miliardi di euro nei prossimi tre anni”.

Un aspetto particolarmente critico è rappresentato dalla riduzione della contribuzione Sud, una misura che negli ultimi anni si era rivelata fondamentale per sostenere l’economia meridionale. Nonostante un parziale recupero, questa misura è stata “fortemente depotenziata”, secondo Bianchi, compromettendo la capacità del Sud di mantenere il ritmo di sviluppo raggiunto nel 2024.

L’intervento di Bianchi si inserisce in un contesto di rinnovata attenzione per le dinamiche economiche del Mezzogiorno, ma l’allarme lanciato lascia poco spazio all’ottimismo. “Il problema è che rischiamo di trovarci di fronte a un momento di svolta negativo – ha concluso – in cui le fragilità strutturali del Sud potrebbero emergere nuovamente, aggravate da una riduzione degli strumenti di sostegno”.



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