Padel

Il Padel è nato da un “errore” del cittadino messicano Enrique Corcuera che negli anni ’70 voleva un campo da tennis all’interno della sua proprietà seppur non avesse spazio a sufficienza. Decise di costruirlo comunque e ne cambiò le regole: utilizzando le pareti perimetrali, inventò così un nuovo sport in cui la palla restava sempre in gioco. Il Padel ha avuto la sua prima grande espansione in Argentina e in pochi anni si sono avvicinati al padel milioni di persone soprattutto per la sua facilità e immediatezza. La “febbre” del padel contagiò anche gli altri stati del Sud America e negli anni 80 questo sport sbarcò in Spagna dove divenne una vera e propria moda fino ai giorni nostri. Questo sport ha ormai varcato i confini di molti stati europei e dell’America del Nord.

La crescita in Italia

Nel 2014, i campi da padel nel nostro paese erano dieci, 1.020 nel 2019, 300 sono i tesserati agonisti in Italia nel 2014, 7000 i tesserati agonisti in Italia nel 2019, 50.000 i praticanti totali in Italia. Per questi numeri, la Federazione Italiana tennis ha cambiato nome. La FIT ha assunto il nome di Fitp, Federazione italiana tennis e padel. Una scelta che si basa sul presente ed è rivolta verso il futuro. Poco peso hanno avuto su questa scelta i segnali che arrivano dai mercati padelistici più importanti (Sudamerica e Spagna) che sembrano indicare l’arrivo del punto di saturazione del fenomeno: meno campi in costruzione e calo del fatturato derivante dal merchandising. Ma che in Italia il padel sia ancora in espansione non c’è dubbio.

I numeri riportati dal Sole24Ore sono impressionanti: i giocatori di padel nel mondo sono oggi 45 milioni di cui ben 8 milioni in Europa. In Spagna, sono concentrati 4 milioni di giocatori, di classe sociale medio – alta, che hanno fatto lievitare del 44% il fatturato dei club sportivi che si sono dotati di campi da padel. Anche in Italia, tuttavia, i giocatori non mancano. Pensiamo solo al fatto che quattro anni fa, nel 2016, trovavamo in Italia solo 50 campi da padel. Un numero che nel 2020 è salito a 1600, con una crescita annua dell’800% ed oltre 620 strutture coinvolte.

 

 “Sarebbe riduttivo ascrivere un simile successo esclusivamente alla pandemia – precisa Stefano Malfetta, ceo di Mobiweb e responsabile del brand di abbigliamento tecnico Tyresia Padel -. In Italia il padel piace perché permette davvero a tutti di giocare in modo gratificante e divertente senza scontare o, meglio, manifestare particolari gap tecnici e pratici rispetto al partner e ai rivali”. Contenuto, rispetto ad altri sport, l’investimento iniziale da sostenere per praticarlo. Al netto della racchetta senza corde ispirata ad una pagaia con il manico corto – paddle, appunto – il cui costo, se non viene noleggiata, varia tra 90 e 400 euro, per acquistare un paio di scarpe da ginnastica, una T-shirt, un pantaloncino ed un paio di calzini bastano un centinaio di euro.

Il mercato è dunque saturo? Pare proprio di no, vista la parallela e superiore crescita continua dei giocatori. La conferma è che solo nei mesi luglio – settembre a Roma e Milano ci sono state oltre 150 mila prenotazioni di gioco. Un business, quello del padel, che non sembra per il momento conoscere crisi.

Quanto guadagna chi investe nel padel?

Circa 12€ a giocatore a partita, quindi, con quattro giocatori, 48€ a partita. Per una durata di 1 ora e 30 minuti. Quante partite si possono realizzare in 24h di apertura? Alcune statistiche riportano una possibilità di profitto di circa 4000€ al mese per campo. Guadagni che si moltiplicano per le strutture multicampo – mentre si abbassano i costi di manutenzione grazie ad un ammortizzamento più ampio. In totale, parliamo di oltre 45 mila € all’anno per campo. Senza contare i servizi accessori che possono far lievitare i guadagni.