De Luca Calderoli autonomia differenziata

“L’ipotesi di autonomia proposta è inaccettabile, è una proposta propagandistica che spacca l’Italia”. Lo afferma il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando il provvedimento sull’autonomia regionale differenziata portata dal ministro Calderoli in Consiglio dei Ministri.

Il provvedimento in Consiglio dei Ministri

“Vedremo quali decisioni – spiega De Luca – assumerà il Consiglio dei Ministri. I segnali che arrivano non sono rassicuranti. Valuteremo nel merito. Non consentiremo lo smantellamento della sanità pubblica e della scuola pubblica statale. Non consentiremo, in nessuna forma, la spaccatura dell’Italia”.

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando il provvedimento che il ministro Calderoli porta oggi in Consiglio dei Ministri sottolinea che “non si si sfugge alla sensazione che questo rilancio dell’autonomia differenziata in modo così affrettato e ideologizzato risponda a esigenze politiche di partito, e a scadenze elettorali a breve. La bozza di riforma circolata in queste ore è tale da rafforzare tutte le preoccupazioni già avanzate, rispetto a una riforma istituzionale tanto inefficace quanto foriera di pericoli gravi per l’unità del Paese. E’ un vero peccato.

Appello all’unità nazionale

“L’esigenza di modernizzare l’Italia e il suo sistema economico, amministrativo e istituzionale – ha continuato De Luca – è una necessità urgente. Per questo, sarebbe necessaria la massima unità e condivisione come precondizione per produrre risultati concreti, senza spaccare l’Italia”. Il governatore della Campania evidenzia che “nel merito, le ragioni che rendono inaccettabile l’ipotesi di autonomia che è stata messa in campo sono: chi definisce i Lep? Occorre un organismo tecnico non politico; è insostenibile una riforma a costo zero.

Come si recuperano i divari regionali nella spesa pubblica? E’ inaccettabile l’ipotesi di residuo fiscale trattenuto dalla regioni a maggiore capacità fiscale; sono inaccettabili contratti integrativi regionali per la Sanità. Questo renderebbe impossibili servizi uniformi per i cittadini, e spaccherebbe il sistema sanitario nazionale; inaccettabile il ridimensionamento scolastico a danno essenzialmente del Sud”