È entrato in vigore questa mattina il riallineamento delle accise sui carburanti previsto dalla riforma fiscale, con effetti immediati sul prezzo di benzina e gasolio. Il decreto interministeriale, firmato dai Ministeri dell’Ambiente e dell’Economia e adottato in attuazione del decreto legislativo di revisione del sistema fiscale, è stato pubblicato ieri sera sulla Gazzetta Ufficiale, come reso noto da Staffetta Quotidiana.
In base al nuovo schema, l’accisa sulla benzina viene ridotta di 15 euro per mille litri, equivalenti a una diminuzione di 1,5 centesimi al litro, passando da 728,40 a 713,40 euro per mille litri. Una misura che si inserisce in un contesto di ricalibrazione dei prelievi fiscali sui carburanti, destinata a incidere sia sui consumatori sia sui margini della distribuzione.
Allo stesso tempo, l’accisa sul gasolio utilizzato come carburante aumenta dello stesso importo, cioè di 15 euro per mille litri, salendo da 617,40 a 632,40 euro per mille litri. Questo adeguamento comporterà un incremento di 1,5 centesimi al litro sul prezzo del diesel alla pompa, una variazione che potrebbe avere impatti anche sul settore della logistica e del trasporto merci, già sotto pressione per i costi energetici.
Il riallineamento rientra nell’ambito della razionalizzazione del sistema delle accise, uno degli obiettivi principali del riordino della fiscalità ambientale previsto dal governo. L’intento è rendere più coerente la tassazione dei carburanti rispetto agli obiettivi di sostenibilità, riducendo al contempo le distorsioni tra diverse tipologie di combustibili.
Con questa mossa, il governo apre una nuova fase nella gestione fiscale dell’energia, segnalando agli operatori economici e agli investitori l’intenzione di procedere lungo un percorso di maggiore efficienza e trasparenza nel prelievo tributario.
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