Asia Napoli

Due tra le più grandi città italiane, Napoli e Roma, provano a cambiare passo nella gestione dei rifiuti. È stato infatti firmato un accordo preliminare tra Ama Roma Spa e Asia Napoli Spa, le rispettive aziende partecipate che si occupano del servizio di igiene urbana, per costituire una Rete d’impresa chiamata “Ponte Italia”. Un’intesa ambiziosa, presentata alla presenza dei sindaci Gaetano Manfredi e Roberto Gualtieri, con l’obiettivo dichiarato di ottimizzare la gestione del ciclo dei rifiuti, ridurre i costi, sviluppare impianti e migliorare la qualità del servizio.

L’accordo prevede la condivisione di competenze, esperienze e tecnologie, puntando a generare economie di scala, promuovere l’economia circolare e aumentare la raccolta differenziata, oggi ancora ben al di sotto degli standard europei. La Rete, con sede a Roma, sarà gestita da un Comitato di Gestione che aggiornerà annualmente il programma e definirà le attività.

Secondo il sindaco di Napoli, “questa collaborazione rappresenta una volontà concreta di migliorare i servizi quotidiani ed essenziali per milioni di cittadini”. Sulla stessa linea il primo cittadino di Roma, Gualtieri, che parla di “un impulso decisivo all’economia circolare attraverso innovazione ed efficientamento”.

Ma nonostante l’entusiasmo istituzionale, permangono numerosi interrogativi. Le due aziende, seppur centrali nei rispettivi territori, si trovano spesso al centro di polemiche per inefficienze e ritardi cronici nella gestione rifiuti, come testimoniato dai disservizi, dalle difficoltà impiantistiche e dalla bassa fiducia dei cittadini.

Asia Napoli serve oltre 900mila utenti in 119 kmq, Ama Roma quasi 3 milioni di residenti su 1300 kmq, con volumi di raccolta rispettivamente pari a circa 490mila e 1,6 milioni di tonnellate l’anno. Numeri imponenti, che necessitano strategie operative solide, investimenti strutturali e tempistiche chiare.

Secondo l’amministratore unico di Asia, Domenico Ruggiero, l’accordo è “un modello di cooperazione industriale per ridurre il gap impiantistico e migliorare il riciclo”. Eppure, la vera sfida sarà dimostrare nei fatti che questa alleanza non sia solo una vetrina politica, ma un’effettiva svolta operativa, capace di generare risultati duraturi e tangibili per la vivibilità urbana e l’ambiente.

Anche il presidente di Ama, Bruno Manzi, ha parlato di “ottimizzazione dei processi e innovazione digitale” come leve per contenere i costi e migliorare il servizio. Ma senza un deciso cambio di marcia nella trasparenza gestionale, nei controlli e nell’efficienza quotidiana, ogni progetto rischia di restare sulla carta.

Il contratto di Rete è aperto anche ad altri operatori del settore, a patto che soddisfino requisiti specifici, ma la credibilità del progetto dipenderà dalla capacità di generare buone pratiche e risultati concreti, allontanandosi da logiche di facciata o di mera sopravvivenza industriale.

In un settore strategico come quello dei rifiuti – centrale per salute pubblica, decoro urbano, turismo e sostenibilità ambientaleNapoli e Roma non possono permettersi ulteriori fallimenti. L’intesa tra Ama e Asia sarà un banco di prova cruciale.


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