Negli affidamenti diretti, anche in assenza di una procedura di gara, è obbligatorio che gli operatori economici indichino i costi della manodopera nelle proprie offerte. Lo ha chiarito l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) con il parere di precontenzioso n. 396, approvato dal Consiglio dell’Autorità il 30 luglio 2024.
Il caso in questione riguarda un affidamento diretto da parte dell’Azienda Gestione Edifici Comunali del Comune di Verona (Agec), relativo a un’indagine di mercato per la manutenzione delle lampade votive nei cimiteri comunali. Nel corso dell’indagine, uno degli operatori non aveva indicato i costi della manodopera nella propria offerta, mettendo la stazione appaltante in una posizione delicata rispetto alla disciplina di settore.
Secondo quanto chiarito dall’Anac, “alla luce delle evidenze del dettato normativo di riferimento, non rilevandosi le esplicite deroghe richieste, si deve necessariamente ritenere sussistente anche per gli affidamenti diretti, l’obbligo di indicazione dei costi della manodopera”.
La mancata indicazione di questi costi non è solo una violazione formale, ma comporta una sanzione espulsiva, cioè l’esclusione dell’operatore economico dalla procedura. “La condotta della stazione appaltante non appare conforme alla disciplina di settore. Pertanto, per effetto della omessa indicazione dei costi della manodopera da parte degli operatori economici controinteressati, alla luce della espressa natura espulsiva della sanzione prevista dal legislatore, essa dovrà procedere in tal senso”, precisa l’Anac.
Non è ammissibile, dunque, l’attivazione del soccorso istruttorio, che è applicabile solo in caso di impossibilità materiale di indicare tali costi. Tuttavia, nel caso specifico, uno degli operatori concorrenti aveva correttamente fornito l’indicazione della manodopera, dimostrando che tale omissione non fosse giustificabile.
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