Istat - produzione, inflazione, fiducia

L’Istat ha rilasciato i nuovi dati riguardanti la revisione generale dei Conti Economici Nazionali per l’anno 2023, concordata in sede europea. Questo aggiornamento introduce innovazioni metodologiche e migliori fonti, con serie storiche ricostruite dal 1995, disponibili nella banca dati IstatData.

Nel 2023, il Pil ai prezzi di mercato ha raggiunto 2.128.001 milioni di euro a valori correnti, segnando una revisione al rialzo di 42.625 milioni rispetto alle stime di marzo 2024. Anche per il 2022, il Pil è stato rivisto in positivo di 34.209 milioni di euro, mentre per il 2021 la revisione ha portato a un incremento di 20.572 milioni di euro.

Guardando al Pil in volume, il 2023 registra un aumento dello 0,7%, una leggera revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto alle stime precedenti. Al contrario, il 2022 ha visto una crescita in volume del 4,7%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto ai dati di marzo. Ancora più significativo l’aumento del 2021, pari all’8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali.

Il 2023 ha evidenziato andamenti positivi in alcuni settori chiave dell’economia. Gli investimenti fissi lordi sono aumentati dell’8,5%, i consumi finali nazionali dell’1,2% e le esportazioni di beni e servizi dello 0,8%, mentre le importazioni sono calate dello 0,4%.

A livello settoriale, il valore aggiunto in volume ha subito una contrazione del 1,6% nell’industria in senso stretto e del 3,5% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, ma è cresciuto in modo significativo nelle costruzioni (+6,7%) e nei servizi (+1,1%).

In termini di finanza pubblica, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche rispetto al Pil si è attestato nel 2023 al -7,2%, in miglioramento rispetto al -8,1% del 2022. Anche il saldo primario, che misura l’indebitamento al netto della spesa per interessi, ha registrato un valore pari a -3,5% del Pil.

La revisione dei conti

La recente revisione dei conti nazionali, basata sull’anno di riferimento 2021, ha modificato in modo significativo le stime del Pil nominale, con incrementi di 21 miliardi per il 2021, 34 miliardi per il 2022 e 43 miliardi per il 2023 rispetto ai dati precedenti. Tuttavia, questa revisione ha avuto un impatto limitato sui tassi di variazione degli aggregati principali. Importante sottolineare come, grazie a queste nuove stime, il Pil in volume del 2023 abbia raggiunto per la prima volta livelli superiori al massimo pre-crisi finanziaria del 2008.

Infine, la revisione ha anche migliorato l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche rispetto al Pil per gli anni 2022 e 2023, portandolo rispettivamente a -8,1% e -7,2%, rispetto alle stime precedenti di -8,6% e -7,4%.


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