Finanziamento Usa partiti sinistra

“Tu vuò fà l’americano” cantava Renato Carosone in un brano diventato celebre in tutto il mondo. Ma ‘i soldi chi te li da?’ si domandava, ebbene, la risposta è “la borsetta di ‘Social Changes'”.

Recentemente, infatti, è emerso un interessante sviluppo nel panorama politico italiano: una serie di finanziamenti provenienti dagli Stati Uniti destinati a vari esponenti della sinistra italiana. Questi finanziamenti, ammontanti a cifre considerevoli, sono stati erogati attraverso l’organizzazione americana “Social Changes“, nota per il suo orientamento progressista e il coinvolgimento in campagne politiche.

Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, alcuni parlamentari e membri di partito hanno beneficiato di servizi e supporto finanziario forniti dalla “Social Changes”. Tra i beneficiari figurano nomi di spicco come Nicola Fratoianni (110mila 367,19 euro in servizi), segretario di Sinistra Italiana e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi (24mila 674,90 euro in servizi) di Avs, Michele Fina del Partito Democratico, e altri esponenti politici.

Social Changes

Ciò che desta maggiormente l’attenzione è il ruolo di questa organizzazione americana, la cui amministratrice delegata è l’ambientalista Jessica Shearer, nota per il suo coinvolgimento nello staff di Barack Obama durante la campagna presidenziale del 2008. La presenza di un’organizzazione con radici e interessi oltreoceano nel finanziamento della sinistra italiana solleva interrogativi su possibili influenze esterne – non solo russe – nel panorama politico nazionale.

Tuttavia, è importante sottolineare che questi finanziamenti non sono stati destinati esclusivamente a campagne elettorali, ma anche a supportare attività politiche più ampie, come comunicazione politica e gestione delle comunità. Ciò solleva dubbi sulle reali intenzioni dietro questi finanziamenti: sono realmente un contributo per sostenere la sinistra italiana o c’è un’agenda più ampia dietro questo supporto?

Politici e partiti coinvolti

Tra gli altri politici italiani che figurano nella ‘speciale classifica’ troviamo il senatore del Pd Michele Fina (7mila 57,73 euro in servizi), la capogruppo del Pd nel comune di La Spezia Martina Giannetti (5mila 216,03 euro in servizi), il deputato del Pd Arturo Scotto (32mila 860,93 euro in servizi), il deputato dem Nicola Stumpo (20mila 300,73 euro in servizi), l’ex parlamentare Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti (4mila 270 euro in servizi), il segretario dem di Genova Simone D’Angelo (due donazioni, una di 11mila 672,36 euro in servizi e un’altra di 8mila 770 euro), l’ex governatore della Toscana Enrico Rossi, candidato nel 2022 alla Camera ma non eletto (3mila euro, più un’altra donazione di 6mila 208,58 euro in servizi).

Sempre dalla Social Changes, inoltre, è arrivato un cospicuo aiuto ad alcuni candidati del Pd alle europee del 2019 (150mila euro) e alle amministrative del 2020 (315mila euro).

Questa rivelazione solleva interrogativi sulla trasparenza e l’indipendenza dei partiti politici italiani. Mentre il finanziamento politico è una pratica comune in molte democrazie, la provenienza di questi fondi e il loro impatto sulle decisioni politiche devono essere chiaramente valutati e resi trasparenti al pubblico.

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