Crisi di governo: il voto al Senato

Il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge Lavoro collegato alla Manovra, con 81 voti favorevoli, 47 contrari e un astenuto, completando un iter legislativo avviato con l’approvazione alla Camera lo scorso ottobre. Il provvedimento mira a semplificare adempimenti burocratici, potenziare le condizioni di sicurezza sul lavoro e introdurre maggiore flessibilità nei contratti e nelle prestazioni salariali, garantendo al contempo una tutela ampliata per lavoratori e liberi professionisti.

Tra le novità più discusse c’è l’introduzione di una norma che prevede l’interruzione automatica del rapporto di lavoro per assenza ingiustificata superiore a quindici giorni. In questi casi, il datore di lavoro può segnalare l’assenza all’Ispettorato del lavoro, che ha il compito di verificarla. In mancanza di comunicazioni da parte dell’Ispettorato, il datore può considerare interrotto il rapporto per volontà del lavoratore. Il dipendente avrà l’onere di dimostrare l’esistenza di motivi giustificativi che impedivano la comunicazione dell’assenza. Se questa dimostrazione non avviene, il lavoratore perderà il diritto a tutele come la Naspi, generando un acceso dibattito tra le forze politiche e i sindacati, che hanno annunciato mobilitazioni.

Il ddl introduce anche maggiore flessibilità nei contratti di somministrazione a tempo determinato. Si esclude dal conteggio dei limiti quantitativi il personale assunto con contratto a tempo indeterminato dal somministratore o impiegato per specifiche esigenze, come attività stagionali, eventi straordinari, o lavoratori ultra-cinquantenni. Inoltre, non si applicano più limiti di durata complessiva per i contratti stipulati con agenzie di somministrazione.

Un altro punto centrale riguarda il lavoro stagionale, ampliato alle attività periodiche o cicliche, includendo quelle legate a intensificazioni produttive stagionali. Viene inoltre introdotto un nuovo criterio per i periodi di prova nei contratti a termine: un giorno di prova ogni quindici giorni di calendario, con durate variabili tra due e trenta giorni a seconda della durata del contratto.

Tra le altre misure, si segnala la possibilità per i lavoratori in cassa integrazione di svolgere altre attività lavorative, subordinate o autonome, previa comunicazione all’INPS. Inoltre, viene introdotto il contratto a causa mista, che consente di combinare rapporti di lavoro dipendente e autonomo in un unico contratto, permettendo ai lavoratori autonomi di accedere al regime forfettario.

Novità anche per l’apprendistato, con l’estensione delle risorse destinate a tutte le tipologie di contratto, compreso quello professionalizzante. Si apre la possibilità di trasformare l’apprendistato per la qualifica o il diploma professionale in apprendistato di alta formazione e ricerca. L’obiettivo è migliorare la qualità dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, con la creazione di un Albo delle buone pratiche di alternanza presso il Ministero dell’Istruzione e di un osservatorio nazionale dedicato.

Il ddl Lavoro rappresenta un tassello fondamentale della politica economica del governo, con effetti diretti sul mercato del lavoro e sulla tutela dei lavoratori. Le sue norme hanno suscitato un acceso dibattito politico e sindacale, alimentando una discussione sulle implicazioni per i diritti dei lavoratori e sulla flessibilità richiesta dalle imprese.


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