Assegno unico inps

L’assegno unico è il sostegno economico introdotto nel 2019 dallo Stato italiano e indirizzato ai cittadini che si trovano in difficoltà economiche.

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) sta procedendo con l’accredito dell’assegno unico di febbraio, che tiene conto dell’adeguamento al costo della vita e che prevede importi maggiori rispetto al passato per una platea più ampia di genitori beneficiari. Il Sole 24 Ore ha inoltre annunciato l’ufficializzazione del tasso di rivalutazione dell’8,1%, stabilito in accordo con il Ministero delle Finanze e in linea con la variazione media annua dell’Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) di ISTAT.

L’inflazione (11,8% a gennaio 2023), infatti, sta provocando un aumento dei prezzi dei beni di consumo, in particolare dei generi alimentari e dell’energia, colpendo in modo particolare le famiglie a basso reddito. L’adeguamento è stato applicato sia sugli importi base previsti per ciascun figlio, con la quota minima che sale a 54,1 euro rispetto alla precedente di 50 euro, e quella massima che raggiunge ora i 189,2 euro invece dei precedenti 175 euro, sia sulle soglie ISEE che modulano gli importi.

L’INPS rinnoverà automaticamente il beneficio se il richiedente ha presentato una richiesta valida tra gennaio 2022 e febbraio 2023, ma sarà comunque necessario presentare un nuovo modulo DSU per rinnovare il valore ISEE e determinare l’importo del beneficio. Chi non presenta la DSU entro il 28 febbraio, anche se ha i requisiti necessari, riceverà solo l’importo minimo dell’assegno a partire dal mese di marzo. Gli italiani stanno aggiornando attivamente i valori ISEE, con circa 6 milioni di domande presentate: si prevede che il numero di domande quest’anno aumenterà del 7-8%.

Novità in legge di bilancio

La legge di bilancio per il 2023 ha introdotto, inoltre, altre maggiorazioni per specifiche tipologie di nuclei familiari, al di là di quella orizzontale legata al costo della vita: un aumento degli importi spettanti ai minori entro il primo anno di vita e quelli per i nuclei numerosi, la stabilizzazione degli aumenti effettuati nel corso del 2022 in favore dei figli disabili maggiorenni e l’incremento dell’eventuale maggiorazione transitoria per i nuclei con figli disabili.

Il governo si trova ad un importante empasse: trovare un equilibrio tra le esigenze delle famiglie in difficoltà e la necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica e l’inflazione. L’aumento dell’importo massimo dell’assegno potrebbe avere un costo annuale di circa 2,2 miliardi di euro, da compensare almeno in parte attraverso alcune modifiche al programma “Inclusione Attiva” e una maggiore attenzione al controllo e al monitoraggio del programma.

di Serena Lena