Dal cuneo fiscale alle misure a favore delle famiglie più numerose, passando per la stretta al reddito di cittadinanza: sono queste le principali novità che verranno introdotte con la prima manovra del governo Meloni, approvata il nella giornata di ieri. Il pacchetto economico avrà un valore che sfiorerà i 35 miliardi. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, si tratta di un’uscita soft per i cosiddetti occupabili: 8 mesi di ‘cuscinetto’ per l’inserimento nel mondo del lavoro, accompagnati da corsi di formazione obbligatori. Dal 2024 il sussidio sarà solo per gli abili al lavoro.
Il reddito di cittadinanza cambia
Sarà erogato ancora per otto mesi a chi è occupabile, poi basta. Altra novità: il reddito di cittadinanza decade al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. E si tratta di un cambio di rotta. Così ha definito la manovra Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e numero due di Fratelli d’Italia: “Impostiamo un ragionamento che verte sulla crescita economica. Sul reddito di cittadinanza creiamo le condizioni per trasformare un provvedimento che oggi non ha adeguate politiche attive del lavoro. Diamo un termine di meno di un anno a tutti coloro che beneficiano del reddito ma possono lavorare». Nella legge di bilancio arriva dunque una “manutenzione straordinaria” della misura che dall’1 gennaio 2024 sarà sostituito da una nuova riforma. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione. Intanto nel 2023 ci sarà una fase transitoria in cui alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni) è riconosciuto il reddito per 8 mensilità.
Quando decade
Il Mef spiega anche che “è previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua”
Le agevolazioni sulle assunzioni
Previste anche agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare per le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza
Soddisfatto il sottosegretario per l’attuazione del programma Fazzolari. «Dal 2024 – aggiunge – rivedremo l’intero sistema, lavorandoci su per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi è in grado di lavorare». L’idea della cancellazione immediata del beneficio già dall’1 gennaio, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, è stata accantonata, sposando invece la soluzione ponte proposta dalla ministra del Lavoro Calderone. L’aiuto resterà per i poveri, su cui si valuta una lotta ai “furbetti” del reddito.