Christine Lagarde, bce - aumento dei tassi

“L’inflazione è ancora troppo alta e la nostra politica monetaria ha ancora strada da fare e deve “utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ricondurla verso l’obiettivo del 2% nel medio termine”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, a un evento a Parigi con gli studenti. 

“Nel contesto di una politica monetaria più restrittiva, c’erano da aspettarsi sacche di vulnerabilità finanziaria. Era inoltre prevedibile che gli operatori di mercato avrebbero scrutinato attentamente la solidità delle banche, quindi era probabile che persistesse un’elevata volatilità del mercato”: è quanto emerge dai resoconti della riunione della Bce del 15-16 marzo. I membri del board hanno inoltre affermato che, “nel valutare i rischi per la stabilità finanziaria, si doveva considerare che la trasmissione della politica monetaria sarebbe stata probabilmente più forte durante stress del mercato che in periodi di calma”.

Le preoccupazioni del Consiglio direttivo Bce

I membri della Bce “hanno in generale convenuto che il Consiglio direttivo dovrebbe astenersi dal comunicare aspettative incondizionate per il futuro andamento dei tassi di interesse. Tuttavia, è stata espressa la preoccupazione che l’assenza di tali orientamenti potesse essere interpretata come un’indicazione che il ciclo di rialzi stia per finire. Per questo motivo, è stato suggerito di trasmettere il messaggio che, se non si fossero verificate le recenti turbolenze di mercato, il Consiglio direttivo avrebbe espresso l’aspettativa di un ulteriore aumento dei tassi, dato lo scenario di riferimento” . E’ quanto si legge nei verbali della riunione di politica monetaria del 15 e 16 marzo scorso.