Accuse di speculazioni e ribassi del petrolio sui mercati internazionali hanno permesso questa mattina la prima flessione dei prezzi di benzina e gasolio dopo tre mesi. Si è fermata oggi, infatti, la corsa del carburante che, fino a lunedì, puntava deciso verso i 2,5 euro al litro per benzina e diesel.
Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha ridotto di 5 centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Stessa mossa per Ip e Tamoil, mentre per Q8 registriamo un ribasso di 5 cent/litro sulla benzina e di 7 sul diesel. Il sistema di rilevazione dell’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico è in manutenzione per un paio di giorni.
Sulla base delle variazioni odierne dei prezzi consigliati, le medie nazionali dovrebbero assestarsi oggi sui seguenti valori: benzina self service a 2,185 euro/litro, diesel a 2,188 euro/litro. Benzina servito a 2,288 euro/litro, diesel a 2,299 euro/litro. Gpl servito a 0,880 euro/litro, metano servito a 2,255 euro/kg, Gnl 2,116 euro/kg.
Il governo Draghi verso una ‘sforbiciata’ di 15 centesimi al litro
Il governo Draghi lavora a un taglio del prezzo della benzina e del gasolio pari a circa 15 centesimi a litro. L’ipotesi di una sforbiciata di 15 centesimi – tra quelle vagliate in una riunione che si è tenuta nel pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e i ministri competenti del dossier oltre ai capi di gabinetto – vedrebbe favorevole anche lo stesso presidente del Consiglio, riferiscono le stesse fonti all’AdnKronos. E dovrebbe entrare nel decreto in preparazione e che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri giovedì 17 marzo. Il taglio del prezzo del carburante dovrebbe essere finanziato con l’extragettito Iva. Ma sul tavolo ci sono anche misure per le bollette. Tassando gli extraprofitti del settore energetico