Il rischio vulcanico nei Campi Flegrei continua a essere al centro del dibattito politico e sociale. Il Dipartimento della Protezione Civile, in una recente conferenza stampa, ha chiarito che “continua la fase di attenzione, non si può assolutamente flettere l’attenzione sul sistema, però non siamo in una fase di preallarme”.
Tuttavia, le dichiarazioni del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, secondo cui “centomila persone sono esposte al rischio” in un’area dove “bisognava impedire di costruire”, hanno sollevato reazioni forti tra le istituzioni locali e il mondo imprenditoriale.
I presidenti di Confindustria Campania, Unione Industriali Napoli, Ance Campania e Acen hanno espresso perplessità e preoccupazione per l’impatto di tali dichiarazioni sull’economia del territorio. “La strategia del governo per i Campi Flegrei è chiara: puntare sulla resilienza, sulla messa in sicurezza e su investimenti mirati. A Bagnoli sono stati destinati 1,2 miliardi di euro di fondi FSC, mentre Pozzuoli beneficerà di risorse PNRR per l’emergenza bradisismica”, sottolineano gli industriali. Inoltre, ricordano come la stessa città di Catania, da cui proviene Musumeci, sia stata più volte ricostruita dopo terremoti ed eruzioni.
Intanto, il malcontento cresce tra i cittadini. Nella serata di oggi, decine di manifestanti sono scesi in piazza a Bagnoli, mentre il vicepremier Matteo Salvini e i vertici della Lega si trovano a Città della Scienza per una convention precongressuale. La protesta nasce dal disagio vissuto dalla popolazione a causa della crisi bradisismica, che ha portato a continue scosse e all’evacuazione di alcune abitazioni. “Non vogliamo contare i morti, vogliamo risposte dal governo”, grida una cittadina al microfono, mentre il corteo avanza tra slogan e richieste di finanziamenti immediati per l’area.
Molti manifestanti hanno portato con sé cuscini, simbolo delle notti insonni trascorse fuori casa per paura delle scosse. “Le famiglie non sanno come organizzarsi con i bambini a scuola, la gente sta perdendo il lavoro, molti stanno lasciando i Campi Flegrei”, denuncia un rappresentante della protesta, chiedendo misure concrete e un decreto ad hoc per affrontare l’emergenza.
L’attenzione sul futuro dei Campi Flegrei resta dunque altissima, tra il tentativo del governo di rassicurare i cittadini e la crescente pressione della comunità locale, che chiede interventi immediati e non solo promesse.
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