Ospedale cardarelli

Da lunedì 25 settembre il Pronto Soccorso del Cardarelli sarà sede di un nuovo cantiere che interesserà le aree dedicate all’accoglienza dei pazienti che hanno già effettuato il triage e sono in attesa di essere accolti negli ambienti dell’OBI. I nuovi lavori interesseranno un’area intorno ai 300 metri quadri e si svolgeranno in circa 30 giorni di lavorazione. L’obiettivo di questo intervento è ridefinire gli spazi per garantire maggiore comfort ai pazienti in attesa di ricovero dopo essere stati sottoposti al triage.  Questa nuova tranche di lavori fa seguito agli interventi di ristrutturazione che erano già stati portati a termine tra gennaio e febbraio ed avevano riguardato circa 200 metri quadrati di area.  Le operazioni di rinnovo del Pronto Soccorso, infine, avranno anche una terza fase di lavori.

“Non si faceva una ristrutturazione da oltre 20 anni – dice Antonio D’Amore, direttore generale del Cardarelli, – e rivedere determinati percorsi significa dare delle risposte migliori ai bisogni dei pazienti. I lavori sono stati divisi in più fasi perché era impensabile chiudere totalmente il Pronto Soccorso avendo un’utenza regionale ed anche oltre. Chiediamo a tutti durante i lavori di dare un minor carico al Cardarelli. Ringrazio tutto il personale dipendente, di alta professionalità, che riesce a dare risposte anche laddove ci sono delle carenze”.

Il Cardarelli, oltre a rinnovare il Pronto Soccorso, si dota anche di nuove figure altamente specializzate. A tal proposito la direzione generale ha presentato i nuovi primari del Pronto Soccorso-Obi e della Genetica Medica e di laboratorio. Nel primo caso si tratta della dottoressa Filomena Liccardi, già facente funzione al PS del Cardarelli, e nel secondo della dottoressa Manuela Priolo. Due figure nei loro campi di lunga esperienza che hanno superato con professionalità e competenza le prove concorsuali.

“Cercherò di creare procedure – spiega la dottoressa Filomena Liccardiper snellire il percorso del paziente nel nostro Pronto Soccorso ma anche dare un supporto a tutti gli operatori. Con noi collaborano specializzandi che hanno già fatto formazione. Sono i medici del futuro e ci danno una mano importante”.

Forte attenzione da parte del Cardarelli anche alla genetica medica e di laboratorio. “Si partiva dall’idea che le patologie genetiche fossero non curabili – dice la dottoressa Manuela Prioloe invece non è vero. Le innovazioni servono proprio a questo. È possibile aiutare un paziente con malattie genetiche con un percorso personalizzato. Lavoreremo per istituire ambulatori per malattie specifiche”.

Nell’ambito della riorganizzazione che il Cardarelli sta portando avanti con l’adozione del Nuovo Atto Aziendale avvenuta lo scorso luglio, sono stati già nominati Direttori di Dipartimento: Mario Muto come Direttore di Dipartimento delle Tecnologie Avanzate Diagnostico Mediche e delle Tecnologie Avanzate ed Antonio Frangiosa come Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione. Sono in corso di ratifica da parte della Direzione Generale le nomine di Carmine Antropoli quale Direttore del Dipartimento di chirurgia generale e della salute della donna e di Paolo Fedelini quale Direttore del Dipartimento Chirurgico Polispecialistico. 

 

di M. OLA