Sanità - Focus elezioni 2022

La politica in genere e i programmi elettorali hanno sempre trattato la sanità come un tema di serie B. C’è voluto il Covid per riportarla al centro dell’attenzione. Interessante dare una scorsa ai programmi elettorali delle varie forze politiche in campo per capire come si pongono di fronte alle tematiche della salute e dei problemi ad essa connessi. C’è da dire che sono comuni a tutti gli schieramenti delle priorità, come quella di accorciare le liste d’attesa, di assumere medici e infermieri e di riformare la sanità sul territorio.

Poi ci sono delle specificitàcome il richiamo alla farmacia dei servizi (Centro Sinistra) o alla necessità di un nuovo Piano pandemico e della revisione del Piano oncologico (Centro Destra) o della istituzione di una “protezione civile sanitaria” (Azione-Italia Viva) o per evitare commistioni tra sanità e politica (Cinque Stelle).

Lontani su quasi tutto, Cinque Stelle e Azione-Italia Viva, si ritrovano invece in assonanza nel richiedere la riforma del titolo V per ridare più poteri allo Stato in materia sanitaria. Mentre del ticket, tema spesso cliccato nelle precedenti elezioni, se ne occupa solo il Centro Destra che annuncia la volontà di ampliare il paniere delle prestazioni sanitarie esenti.

Il centrodestra 

Presenta un programma sintetico, per punti che prevede lo sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, rafforzamento della medicina predittiva e incremento dell’organico di medici e operatori sanitari; l’aggiornamento dei piani pandemici e di emergenza e revisione del Piano sanitario nazionale; oltre la pandemia, invece, il ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening, abbattimento dei tempi delle liste di attesa; estensione prestazioni medico sanitarie esenti da ticket. E ancora contrasto alla pandemia da Covid-19 attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali; riordino delle scuole di specializzazione dell’area medica; revisione del piano oncologico nazionale.

 

Il Partito Democratico

Presenta un programma più articolato, discorsivo, che prevede l’istituzione delle Case della Comunità, il piano straordinario per il personale, rafforzamento della presenza sul territorio dei Medici di Medicina generale e degli infermieri di comunità, garantendo il tempestivo rinnovo dei contratti di lavoro, dimezzamento entro il 2027 dei tempi massimi delle liste di attesa con l’introduzione di incentivi-sanzioni e di mobilità tra strutture sanitarie, completamento della transizione digitale già avviata valorizzando telemedicina e potenziare l’Assistenza territoriale per attuazione alla sfida della prossimità delle cure, adeguamento del finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale, allineandolo all’Europa e rafforzando la sua capacità di garantire il diritto alla salute in maniera più omogenea in tutte le Regioni.

 

Cinquestelle

Nel programma pentastellato pochi cenni alla Pandemia. La proposta si concentra sulle interferenze della politica nelle nomine dei dirigenti sanitari, riforma titolo v della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, potenziamento e accessibilità alle terapie innovative e avanzate, Incentivi per i pronto soccorso, aumento delle retribuzioni per il personale sanitario.

Azione/Italia Viva

Ridefinire la disciplina di competenza di Stato e Regioni riconoscendo allo Stato funzioni di analisi di dati e bisogni, valutazione delle tecnologie sanitarie, indirizzo e coordinamento delle Regioni. Riorganizzazione dell’assistenza territoriale, revisione della Medicina Generale, distinguendo le cronicità di base da quelle di carattere specialistico che saranno prese in carico dagli specialisti con il supporto della rete delle farmacie. Psicologo di Base e personale presente con un sistema di guardia notturna. Prevenzione dalle dipendenze, disturbi alimentari, infortuni sul lavoro e rischi ambientali. Aumento degli stipendi degli operatori sanitari degli ospedali, con particolare attenzione a quelli impegnati nei reparti di medicina d’urgenza e in quelli più soggetti a rischi di burnout.

Rispetto all’importanza del tema si auspicava una maggiore rivoluzione nei programmi elettorali in tema sanitario, anche alla luce di quanto avverrà nei prossimi cinque anni: ben 45.000 medici andranno in pensione con un’emorragia che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. Invece, sembra che l’approssimazione su questo tema regni sovrana.