Caro scuola
Il rientro a scuola purtroppo anche quest’anno fa registrare aumenti. Per il corredo scolastico e i libri di testo la spesa complessiva in alcuni casi può arrivare a sfiorare anche i 1.000 euro, ma mentre l’importo necessario per l’acquisto dei testi ha un tetto, per il materiale didattico gli importi variano molto e ciò dipenderebbe, secondo l’indagine di Assoutenti, dai rincari delle materie prime e dai maggiori costi di produzione, rispetto allo scorso anno in aumento di circa l’8-10%.
Nello specifico, per il corredo scolastico – zaino, astuccio, quaderni, penne, matite, album da disegno ed altro – ci vogliono da un minimo di 100 per la dotazione più economica fino a 200 euro ed oltre, a seconda della qualità di ciò che si acquista. Rispetto al 2022 per ogni studente si dovranno spendere circa 50 euro in più.
Uno zaino, per esempio, può costare in media da 20 a 90 euro ma il primo potrebbe cedere sotto il peso dei libri, per questo la scelta si sposta quasi sempre nella fascia più alta, per non incorrere nel rischio di doverne ripetere l’acquisto dopo breve tempo.
Non seguire la moda e le ultime tendenze per zaini, astucci e diari è il consiglio dell’Associazione consumatori: spesso la rinuncia alle griffe può far risparmiare fino al 40%; inoltre conviene anche rifornirsi nei supermercati, tenendo d’occhio le offerte dei prodotti ‘volantino’ nonché comprare solo il necessario, dando un’occhiata a cosa propone lo shopping online.

Secondo Assoutenti, per i libri di testo, invece, la spesa cresce in base al grado di istruzione: si va dai circa 300 euro a studente della prima media ai 600 del liceo ma si può arrivare anche a 700 euro.

L’indagine

Tuttavia, una recente indagine di Skuola.net condotta ascoltando 1.000 studenti delle scuole superiori, ha svelato che nonostante i prezzi a resistere è soprattutto il libro nuovo.

Ben 7 studenti su 10, emerge, scelgono prevalentemente testi freschi di stampa: il 36% li vorrebbe avere tutti nuovi, il 34% soprattutto i più importanti. Il restante 30% si orienta verso l’usato e solo il 3% ha cercato o sta cercando esclusivamente testi di seconda mano. Cresce la percentuale di utenti che per acquistare il nuovo si rivolge ai supermercati ed agli shop online che insieme stanno attirando il 60% degli acquirenti.

Alle librerie tradizionali, pur restando il luogo di riferimento per la maggior parte delle persone, oggi si rivolgono meno di 4 utenti su 10 per l’acquisto dei testi nuovi mentre per l’usato i bookshop mantengono il primato (39%). Proprio al fine di tagliare la spesa, le famiglie ricorrono ai libri usati (che possono costare anche il 50% in meno) o alle copie che gli editori distribuiscono per far conoscere i testi (il risparmio in questo caso è del 20%) o ancora cercano di procurarseli gratis da amici e parenti (tra quanti ricercano testi di seconda mano almeno 3 su 10 procedono in questo modo).

Scuola. I consigli di Codacons

Sul tema scuola il Codacons ha lanciato un vademecum per risparmiare e un osservatorio sui libri di testo contro la pratica degli editori di lanciare nuove edizioni a fronte di modifiche minime ai testi. Proprio quest’ultimo caso – quello delle continue modifiche ai testi – rientrerebbe tra le motivazioni più comuni che fanno propendere per l’acquisto del nuovo. Resiste infatti il fascino del libro nuovo senza le stropicciature e sottolineature dei proprietari precedenti, il testo aggiornato alla velocità con cui cambiano le edizioni e la versione in cellulosa dei cosiddetti “testi misti”, quelli con contenuti digitali che nel passaggio da un utente ad un altro potrebbero far perdere gli accessi.
Trattandosi di spese necessarie che riguardano il diritto-dovere dei cittadini in età scolare, la tendenza sempre più diffusa tra le famiglie è quella di ritardare o dilazionare la spesa alla quale in alcune regioni fa “da ciliegina” l’aumento delle tariffe dei tickets per spostarsi a scuola in bus e metro e dei costi della benzina che non accenna a dar tregua agli italiani.

di Alessandra Romano