Sud Svimez RESTO AL SUD imprese - Zes Unica

Via libera al credito d’imposta per gli investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno. L’annuncio arriva dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Il decreto attuativo di questa misura è stato appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore da oggi.

“Il decreto introduce novità rilevanti per le imprese che operano nel Mezzogiorno. Si tratta di un passo molto importante per il rilancio dell’economia locale e per sostenere la crescita degli investimenti nella ZES unica”, ha osservato Fitto.

Che cos’è il credito d’imposta e come accedere alle agevolazioni?

Per usufruire del credito ZES Mezzogiorno, le imprese devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, tra il 12 giugno e il 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024. Il modello di comunicazione e le relative istruzioni saranno pubblicati a breve.

Il Decreto-legge Sud ha istituito il credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti iniziali in beni strumentali destinati a strutture produttive situate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise (zone 107, 3, a), TFUE) e nelle zone assistite della regione Abruzzo (zone 107, 3, c), TFUE), come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Dal 1° marzo è attivo lo sportello unico digitale della ZES Unica, che funge da interfaccia unitaria per la presentazione delle istanze di autorizzazione unica riguardanti progetti di investimento nelle otto regioni del Mezzogiorno.

Investimenti ammissibili e percentuali di agevolazione

Sono agevolabili gli investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, nonché l’acquisto di terreni e immobili strumentali agli investimenti, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024. Gli investimenti devono riguardare strutture produttive esistenti o nuove nella ZES unica e non includono beni destinati alla vendita.

Il credito d’imposta è commisurato al 40% dei costi sostenuti per investimenti in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, al 30% in Basilicata, Molise e Sardegna, e al 15% in Abruzzo. Per i progetti in Puglia e Sardegna, il credito può arrivare fino al 50% e al 40% rispettivamente.

Per i progetti con costi ammissibili non superiori a 50 milioni di euro, le percentuali di agevolazione aumentano di 10 punti per le medie imprese e di 20 punti per le piccole imprese. Gli investimenti superiori a 50 milioni di euro seguono le intensità di aiuto specificate dagli orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale.

Modalità di utilizzo

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, da presentare attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. È previsto che il maggior credito risultante dalla rideterminazione della percentuale sia utilizzabile dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia.

Per crediti superiori a 150.000 euro, è necessaria la verifica prevista dal decreto legislativo n. 159 del 2011. L’Agenzia delle Entrate comunicherà l’autorizzazione all’utilizzo del credito d’imposta qualora non ci siano motivi ostativi.

Il credito d’imposta rappresenta un’opportunità significativa per le imprese del Mezzogiorno di potenziare le loro capacità produttive e stimolare l’economia locale. Con queste nuove misure, il governo mira a incentivare ulteriormente lo sviluppo economico delle regioni meridionali, offrendo supporto concreto agli investimenti sostenibili e innovativi.

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