Il Draghi bis si allontana, con o senza il M5s, e la legislatura appare sempre più in bilico. A quattro giorni dal passaggio in Aula per decidere il destino dell’Esecutivo, gli spiragli si assottigliano sempre di più.
Le divisioni diventano più marcate e il movimento guidato da Giuseppe Conte continua ad essere attraversato da profonde tensioni avvicinando le urne.
Le posizioni di Salvini e Berlusconi
Ritirare o meno la delegazione al governo è la domanda che manda in tilt i pentastellati nelle stesse ore in cui Salvini e Berlusconi chiudono a qualsiasi ipotesi di poter continuare a sedere insieme ai 5S nell’esecutivo. Il Pd, che continua a sperare in un ripensamento di Draghi, resta convinto che “formato e perimetro” della maggioranza debbano rimanere inalterati. Ma se queste sono le “premesse”, osserva il sottosegretario a Palazzo Chigi Bruno Tabacci, “la legislatura è finita”. E anche il leghista Giancarlo Giorgetti ammette che “le squadre sono ormai stanche” e che la “partita sia difficile da sbloccare”. “Draghi è la nostra garanzia a livello internazionale, ha tenuto una posizione ineccepibile e deve rimanere”, è l’appello di Pier Ferdinando Casini.
Domani si terrà una nuova riunione del Consiglio nazionale del M5s. In ambienti pentastellati è circolata l’ipotesi del ritiro dei ministri del Movimento prima di mercoledì, uno scenario che secondo fonti parlamentari sarebbe fra quelli sul tavolo dei confronti interni in corso. Questa soluzione, a quanto si apprende, è stata discussa anche nel consiglio nazionale di ieri.
Pd e Leu lavorano per il Draghi Bis
In cima alla lista dei partiti che puntano a non chiudere la legislatura anzitempo, c’è il Pd con il sostegno di Leu. Lo esplicitano Andrea Orlando e Roberto Speranza. “Noi lavoriamo per la prosecuzione di un governo di unità nazionale – dice il primo – e ci auguriamo che la discussione che si sta svolgendo all’interno dei Cinque Stelle aiuti questa prospettiva ed eviti di dare spazi, peraltro immeritati, alla destra”. I Dem guardano tra l’altro inevitabilmente alle alleanze, consapevoli che senza il campo largo battere il centrodestra diventi una missione disperata come dimostrano i dati di un sondaggio Youtrend-Cattaneo.
Ipotesi voto online per il Movimento
Anche se con un po’ di ritardo, il Consiglio nazionale del Movimento Cinque Stelle è iniziato attorno alle 10.30. Il leader Giuseppe Conte si è collegato con la sede romana di via di Campo Marzio dalla propria abitazione. E la novità principale, come riportato da Adnkronos, sarebbe la proposta di una consultazione online su un’eventuale fiducia al premier Mario Draghi, in vista del discorso di mercoledì 20 luglio, quando il presidente del Consiglio si presenterà in Senato per raccontare le ragioni della crisi ed eventualmente aprire ad una verifica di maggioranza. Dopo la pubblicazione della notizia di Adnkronos, a proposito dei contatti per attivare Skyvote in tempo per mercoledì, una nota Ansa, attribuita al “presidente Conte e ai vertici del MoVimento” afferma invece che nessuna decisione sul voto online sarebbe stata presa, il che non esclude che la scelta possa però essere fatta nelle prossime ore.
Intanto, da Skyvote, che ha sostituito Rousseau nei servizi digitali al M5s, spiegano ad Adnkronos come funziona il voto: «Va attivato 24 ore prima per consentire agli iscritti di esprimere la propria opinione». Alla consultazione potrebbero partecipare, almeno come “aventi diritto“, quasi 150 mila persone e le 24 ore di anticipo non sono una semplice questione tecnica, «ma una regola dello statuto del Movimento». Quindi i responsabili di Skyvote affermano che l’ultimo momento utile per far partire la votazione sono «le 8 di lunedì mattina».