Umberto De Gregorio, presidente Eav
ANSA / CIRO FUSCO

L’Eav non partecipa al bando per il trasporto pubblico su gomma nell’area della città metropolitana di Napoli. Si tratta di una gara della Regione Campania preparata nel 2017 per la quale l’unica offerta giunta è stata di Busitalia del gruppo FS. Un fattore non da poco visto che si tratta di 92 comuni interessati e circa 35 milioni di km di percorrenza annui. Un periodo nel quale il Covid, le guerre e gli aumenti delle materie prime erano lontani. Per questo sindacati e addetti ai lavori avevano chiesto un bando con condizioni più attuali ed invece l’iter del 2017 è andato avanti portando a questi risultati.

“Non abbiamo partecipato alla gara per il trasporto su gomma – spiega Umberto De Gregorio, presidente di Eav, – per motivazione di natura economica e finanziaria. Il bando è partito nel 2017 prima del Covid, della crisi energetica, dell’inflazione e con valori non in linea con le attuali condizioni di mercato. I nostri piani economici e finanziari prevedevano perdite eccessive per partecipare a questa gara. Noi abbiamo assunto un impegno di mantenere in equilibrio i conti di Eav e di non portare di nuovo l’azienda al fallimento. Non partecipare alla gara è stata una scelta di responsabilità. Viceversa sarebbero stati messi a rischio i nostri conti, i posti di lavoro ed i pagamenti ai fornitori”.

In questo scenario crescono i timori dei dipendenti ed anche degli utenti visto che Eav ben conosce territori ed esigenze. Ma da Eav traspare ottimismo nel trovare una soluzione per i lavoratori e proseguire nel servizio. “Ci sono preoccupazioni che comprendo – continua De Gregorio – però c’è anche la consapevolezza che noi resteremo in campo in qualche modo. Se la gara dovesse essere aggiudicata a Busitalia, noi troveremo un accordo con loro per garantire i livelli occupazionali ed anche un servizio adeguato. Ai dipendenti dico che dobbiamo lavorare bene ed aumentare i ricavi da traffico. Nei prossimi mesi credo che ci saranno le condizioni per mantenere i livelli occupazionali e magari fare anche nuove assunzioni come già abbiamo fatto”.

di M.OLA