Pil Italia imprese
Foto Marco Alpozzi/LaPresse

Clima opposto tra imprese e consumatori. “L’incertezza sull’evoluzione dell’economia italiana rimane elevata”. Lo afferma l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana ricordando che il Pil nel primo trimestre ha registrato “una marginale contrazione” e che la crescita acquisita per il 2022 è del 2,2%.

“Ad aprile la fiducia di famiglie e imprese – si legge – ha mostrato una stabilizzazione in presenza di differenze significative nelle aspettative. Tra i consumatori sono migliorati i giudizi sul clima futuro mentre tra le imprese manifatturiere e dei servizi di mercato si è manifestato un deciso peggioramento delle attese sull’economia”.

Istat. Produzione: +3% su base annua, crescono i costi per energia

A marzo 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale rimanga invariato rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo ha comunicato l’Istat nel suo rapporto mensile.

L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale sostenuto per l’energia (+2,7%) e una crescita più contenuta per i beni di consumo (+1,0%) e i beni strumentali (+0,4%); viceversa, si osserva una diminuzione per i beni intermedi (-0,7%).

Incrementi per energia e consumo

Al netto degli effetti di calendario, a marzo 2022 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 3,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a marzo 2021). Si registrano incrementi tendenziali marcati per i beni di consumo (+8,1%), l’energia (+5,2%) e in misura meno rilevante per i beni strumentali (+3,0%); diminuisce, invece, il comparto dei beni intermedi (-0,4%).

Ok il settore tessile, soffre la metallurgia

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più ampi – comunica l’Istat – sono le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+15,0%), la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+7,5%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+7,4%). Le flessioni tendenziali maggiori si registrano nelle attività estrattive (-9,0%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-3,0%). In sofferenza anche la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-1,8%)