L’Unione Europea ha lanciato un forte appello all’Italia, invitando il Paese a “aumentare il tasso e l’intensità della ristrutturazione degli edifici”, con particolare attenzione a quelli con le peggiori prestazioni energetiche. Questo invito arriva nel contesto del report annuale della Commissione Ue sullo stato dell’Unione dell’energia, dove viene sottolineata l’urgenza di intervenire per migliorare l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano.
Le ripercussioni sociali di una bassa efficienza energetica sono ormai evidenti, come sottolinea il report: nel 2023, il 9,5% della popolazione italiana ha dichiarato di non poter mantenere la propria abitazione sufficientemente calda durante l’inverno, mentre il 4,1% ha avuto difficoltà a pagare le bollette. Questi dati segnano un preoccupante aumento rispetto al 2021, evidenziando una tendenza che non può essere ignorata.
L’UE sottolinea dunque l’“importanza” di accelerare nelle ristrutturazioni, non solo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni, ma anche per affrontare un problema sociale che sta colpendo una fetta crescente della popolazione. La povertà energetica in Italia, che riguarda ormai quasi il 10% dei cittadini, mette in luce la necessità di una strategia più incisiva e rapida per migliorare la qualità degli edifici e ridurre i costi energetici per le famiglie.
Il messaggio dell’Unione Europea è chiaro: senza un’accelerazione nelle ristrutturazioni, l’Italia rischia di trovarsi sempre più esposta alle conseguenze sociali ed economiche della crisi energetica.
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