Mancano ormai pochi giorni al voto del 25 settembre e prosegue il nostro viaggio tra le varie formazioni politiche per capire cosa sono riusciti a fare i partiti che sono stati al governo nella legislatura uscente e cosa propongono per le politiche del 2022 rispetto al 2018. È il turno del Movimento 5 Stelle che quattro anni fa sbancò in tutto il Sud ed in alcune parti del resto d’Italia ottenendo il 33%. Milioni di voti che hanno reso i pentastellati la forza di maggioranza relativa in parlamento.
Impossibile fare un governo senza loro ed infatti i grillini hanno partecipato a tutti gli esecutivi della legislatura uscente: 1) governo gialloverde (Conte 1 giugno 2018-settembre 2019), governo giallorosso (Conte 2 settembre 2019-febbraio 2021) e governo Draghi di unità nazionale in carica dal febbraio 2021.
Le promesse mantenute
Il M5S, forte dei numeri in Aula, per ben due volte ha espresso il capo del governo (Conte) e risulta la forza politica che ha realizzato più punti del proprio programma. Quello più famoso e di bandiera è il reddito di cittadinanza. Ma non solo. Di marca cinque stelle è anche il cosiddetto Spazzacorrotti per combattere le illegalità e pure il taglio dei costi della politica da cui è derivato il taglio dei parlamentari. Diversi i provvedimenti almeno in parte realizzati. Tra questi il superamento della legge Fornero, la riforma della giustizia e la valorizzazione del Made in Italy.
Il programma 2022
Nel programma 2022 sussistono alcuni cavalli di battaglia come il reddito di cittadinanza e la lotta alla corruzione. Ma ci sono anche dei nuovi punti. Tra questi il sostegno ai lavoratori attraverso il salario minimo, appoggio alla transizione ecologica, potenziamento della sanità pubblica e rafforzamento del settore istruzione. Attenzione anche ad un fisco più semplice ed ai diritti civili attraverso il matrimonio egualitario, la legge contro l’omotransfobia e lo Ius scholae. Sulla politica estera il M5S punta ad un’Europa più protagonista nello scacchiere internazionale e più vicina ai cittadini. Nonostante gli scontri sul tema della guerra e le sanzioni, che hanno contribuito alla caduta del governo, i grillini si dicono nell’emisfero occidentale dello scacchiere mondiale anche se scettici sul mandare armi a Kiev.
M. Alt.